Nell’ultimo editoriale ci eravamo lasciati con questo “commiato”:
” Sulla base di queste personali sensazioni seppur suffragate da un’analisi degli importanti indici AO e NAO, mi aspetto quel “decollo verticale” di cui si parlava nel precedente articolo, verso la metà del prossimo gennaio, con ripercussioni che potrebbero anche essere molto marcate: a livello polare e sub-polare con un VP così vigoroso, si sono e si stanno accumulando masse molto molto fredde che al primo “collasso” delle westerlies causato da una diminuzione drastica di attività del VP, potrebbero trovare una via di fuga “preferenziale” proprio sul comparto europeo centro-meridionale… e il tutto potrebbe anche accadere in modo abbastanza repentino ed “inaspettato” ed essere visto dai modelli non prima di 72/96 h dall’eventualità dell’accadimento.”
Riprendendo da queste “personali sensazioni” direi che segnali molto importanti stanno giungendo in queste ore sia dagli indici atmosferici che dai GM… segnali di un repentino cambio intorno alla metà del mese.
Il potentissimo e attivissimo VP è infatti in fase di rapida e calante attività; d’altronde quell’enorme “ruota ciclonica gelida” non poteva girare in eterno a quei ritmi!…. quanto freddo gelido inusitato si sarebbe accumulato a latitudini polari e sub-polari se avesse continuato a ruotare “fuori giri”?
In ogni caso un raffreddamento assai intenso si è accumulato a quelle latitudini che, gioco forza, dovrà prima o poi trovare una via di sbocco in seguito al rallentamento delle westerlies.
In tal senso le emissioni modellistiche stanno dando segnali importanti in merito ad una vigorosa avvezione fredda sul comparto eurpeo centro-meridionale a partire dalla metà del mese. Qualche segnale arriva anche dall’analisi stratosferica, dove è in atto una pulsazione anticiclonica piuttosto intensa sul comparto settentrionale del Pacifico, nonché un riscaldamento dell’ordine dei 7/10°C nelle ultime 24 ore (imprevisto dai modelli “stratosferici”) in riferimento alle quote tra i 30 e i 10 hpa.
Tutto ciò lascia presupporre, unitamente ad un drastico calo della AO che si porterebbe su valori negativi entro i prox 7/10 gg, ad uno split del VP e ad una sua bi-lobazione, con un minimo che andrebbe ad insediarsi sul Canada di NE e un altro tra Alta Russia e Paesi Finnici… nel bel mezzo si realizzerebbe una poderosa spinta dinamica dell’hp atlantico con asse SW/NE.
Tutti “ingredienti” che lasciano presupporre una fase molto fredda in divenire nella seconda metà del mese e dalle caratterstiche al momento ancora di difficile quantificazione ma che potrebbero anche essere “eclatanti” per il comparto centro-meridionale europeo.
Quindi parlare di “inverno finito” per 4/5/6 giorni di perduranza anticiclonica, è senza dubbio assolutamente fuori luogo; ci si dimentica che soprattutto negli anni ’70 la “regola” vedeva persistenti azioni anticicloniche in area centro-meridionale europea proprio nel mese centrale dell’inverno, dando origine a quelle estese formazioni nebbiose così caratterisitche delle pianure… e anche le inversioni termiche di certo non sono un accadimento di recente origine e sviluppo!
Un’ultimissima considerazione. In merito alla annotazione pervenutami da qualche lettore del MTG sul fatto che anche negli anni ’60 e ’70 eravamo dirimpettai dell’Africa però gli inverni erano assai più rigidi rispondo: verissimo, ma ciò rientra perfettamente nella normale ciclicità climatica; è evidente che in cicli più freddi, l’Africa faceva sentire assai meno la sua presenza e il suo “alito”, mentre in cicli più “caldi” accade l’esatto contrario… e quello in essere è senz’altro un ciclo più caldo… forse al suo epilogo.