El Nino, ritenuto da tanti il principale responsabile della grande mitezza invernale presente sul nostro Continente, sta adesso cedendo gradualmente il passo alla Nina, come ben visibile dalle immagini delle anomalie termiche del Pacifico equatoriale.
Non è facile attribuire al Nino un fenomeno tanto eccezionale come la grande mitezza invernale di quest’anno, tuttavia anche la grande estate calda del 2003 era stata attribuita al “Bambinello”.
Una cosa è certa: El Nino provoca un forte riscaldamento delle acque di una vasta area del Pacifico, e, così facendo, cede molto calore all’atmosfera sovrastante, sconvolgendo la normale distribuzione delle figure bariche nella zona circostante (e, per effetto delle “teleconnessioni”, anche di regioni molto distanti da essa).
A dire il vero, fino alla fine degli anni ’90 il Mediterraneo pareva essere sensibile a tale fenomeno solo nei casi in cui questo era più forte ( ovverosia il 1983 ed il 1998, i maggiori “El Nino” del dopoguerra).
Ma, ultimamente, anche “Bambinelli” di entità media come quello di quest’anno, o quello del 2003, sembrano avere una grossa influenza sul clima italiano, in particolare rinforzando nettamente l’Anticiclone Africano, a volte durante la stagione fredda, come in questo caso, oppure durante quella calda, come accadde quattro anni fa.
Probabilmente El Nino sta andando in sinergia con qualche altro fenomeno in atto (o il Global Warming derivato dall’Effetto Serra, oppure addirittura l’attenuazione della Corrente del Golfo, od altro ancora), donde questa influenza “esagerata” sul nostro clima mediterraneo.
E’ certo comunque che El Nino potrebbe avere influenzato anche altri anni particolari degli ultimi secoli di clima italiano, come dimostrano alcuni casi di inverni eccezionalmente miti e siccitosi, oppure di Estati particolarmente calde ed afose.
Una domanda che spesso mi sento ripetere, è se la prossima Estate sarà calda come quella del 2003.
A dire il vero, non esistono alcuni modelli matematici stagionali in grado di stabilire con sicurezza quello che capiterà tra diversi mesi.
I modelli stagionali sono ancora allo stato sperimentale, e la loro percentuale di successi cala vistosamente con la distanza nel tempo.
Esaminando comunque El Nino 2003, notiamo come esso fosse stato più intenso di quello di quest’anno.
El Nino 2006-07 è stato solo un po’ più forte del debole El Nino 2005, che, per la sua debolezza, non riuscì a creare alcun guaio al clima europeo.
Adesso, poi, sta subentrando il fenomeno opposto, cioè La Nina.
E’ dunque ragionevole pensare che il clima dei prossimi mesi possa finalmente rientrare nella normalità, senza più eccessi di caldo.
Tuttavia, si tratta di considerazioni, non di previsioni, non vi può essere certezza sullo stato del tempo futuro a così grande distanza di tempo.