Freddo e caldo:
due sensazioni diametralmente opposte, ma che sappiamo averci accompagnati sul finire della scorsa settimana. Il freddo, apportato dall’irruzione Artica, ha investito le Alpi e il Nord Italia; il caldo, indotto dall’Anticiclone Africano, ha coinvolto le regioni Meridionali e la Sicilia. Lo sbalzo termico è stato superiore, pensate, ai 20°C! Ciò a testimoniare l’estrema volubilità di una stagione transitoria come quella autunnale.
Dinamiche complesse:
lo scenario barico, attualmente, è piuttosto elaborato. Anzitutto c’è ancora il Vortice Freddo, che insiste sul Regno Unito seppur in fase di indebolimento. Poi c’è stato un cambiamento sostanziale in Atlantico, perché la zona che prima ospitava il blocco anticiclonico ora sta per essere occupata da una grossa depressione. Infine abbiamo un’ampia cintura altopressoria, che date le azioni cicloniche suddette è costretta a gravitare a latitudini piuttosto meridionali.
Ultimi sussulti instabili:
ma perché abbiamo descritto, dettagliatamente, la configurazione barica? Per il semplice fatto che la spiccata variabilità autunnale che ci terrà compagnia per altre 48 ore è dovuta ad entrambe le strutture cicloniche: un primo impulso instabile verrà dall’Atlantico, un secondo verrà da nord. Insomma, dovremo “sopportare” nubi e qualche pioggia – anche temporalesca – sino a mercoledì.
Incombe l’Alta Pressione:
pocanzi vi abbiamo detto che a latitudini meridionali è presente una vastissima cintura anticiclonica. Ora aggiungiamo che la depressione atlantica, posizionata a largo del Portogallo, non farà altro che scivolare verso sud scalzando aria calda subtropicale e spingendola verso nord. La struttura altopressoria verrà così rafforzata e potrà spingersi in direzione del nostro Paese. Ecco quindi realizzarsi quella rimonta ampiamente descritta e dibattuta in precedente approfondimenti del sottoscritto e dei colleghi.
Notevole rialzo termico:
quel che emerge dall’analisi del profilo termico è un repentino significativo rialzo termico. Temperature che, alla quota isobarica di 850 hPa (circa 1500 metri di altitudine) raggiungeranno punte di 15-16°C. Significa che al suolo, su molte regioni, andremo a sfiorare presumibilmente i 30°C. Per altre regioni dobbiamo mettere in conto nubi basse, nebbie e foschie, che in qualche modo limiteranno l’aumento.
Tornerà la pioggia:
la parentesi anticiclonica non dovrebbe durare a lungo, emerge difatti una crescente ingerenza atlantica fin dalla prossima settimana con ritorno di nubi e piogge. Il tutto dovrebbe avvenire in un contesto di flusso zonale pronunciato, con clima che potrebbe mantenersi ancora mite.
Focus: evoluzione sino al 27 ottobre 2013
Sino a mercoledì avremo condizioni d’instabilità dapprima sulle regioni centrali e lungo i confini alpini, poi al sud. La ventilazione da nord spingerà via abbastanza rapidamente la nuvolosità e da giovedì si affaccerà l’Anticiclone. Ecco quindi che le condizioni meteorologiche miglioreranno su tutte le regioni e avremo un significativo rialzo termico a partire da venerdì.
Stabilità che potrebbe terminare fin da domenica, a cominciare dal Nord, a causa di crescenti infiltrazioni instabili oceaniche. La struttura anticiclonica sembra destinata a cadere nel corso della prossima settimana, quando si riproporranno impulsi perturbati un po’ più vivaci che attraverseranno il nostro Paese da ovest verso est.
Evoluzione sino al 01 novembre 2013
Difficile dire come sarà il tempo durante il Ponte di Ognissanti, ma è probabile che la circolazione atlantica prevalga su tutte le altre ipotesi in ballo.
In conclusione.
Autunno che, come detto in più d’una circostanza, ci sta mostrando tutti i suoi volti. Quello capriccioso, quello più giovale, quello caloroso e quello freddo.