Il modello inglese evidenzia il perdurare di una situazione ormai cronica sul continente: alta oceanica in piena azione meridiana sull’oceano, blocco delle depressioni atlantiche e discese polari a ripetizione, con conseguenze diverse sul bacino del Mediterraneo.
Stiamo per vivere un affondo artico diretto verso il bacino centro occidentale del mare nostrum, con coinvolgimento pieno delle regioni centro settentrionali dove si creeranno le condizioni migliori per vedere nevicate anche copiose sulle aree del nord del paese, grazie al richiamo meridionale che si attiverà, proprio per la posizione occidentale della depressione.
Tale situazione si sposterà verso le aree centro meridionali della penisola da sabato, ma non per molto, in quanto l’area ciclonica a largo respiro, estesa dalla nostra penisola all’area balcanica, porterà nuove nevicate al nord da domenica, grazie alla formazione di relativo minimo sul Golfo di Genova ed alla disposizione delle correnti al suolo da est-nordest con correnti da ovest-sudovest in quota.
Intanto sul comparto settentrionale europeo, l’alta oceanica tenterà, coricandosi verso nordest, un ponte con la collega russa, ma sarà solo temporaneo, vista la pronta offensiva di nuovo Vortice Polare deciso a muoversi verso sud con traiettoria il bacino del Mediterraneo.
Stavolta l’affondo sembra essere diretto verso sudest, quindi le più favorite dalla fenomenologia saranno le aree centro meridionali, specie quelle adriatiche, grazie anche ad una maggiore invadenza anticiclonica oceanica, che spingerà i suoi limiti orientali verso la penisola iberica e le regioni occidentali del Mediterraneo, evitando che l’affondo artico sconfini ad occidente.
Da sottolineare che comunque le posizioni dell’alta azzorriana resteranno ben salde e forti in oceano, sempre decise a non permettere la penetrazione di correnti oceaniche miti sul continente, aiutata in questo da figure anticicloniche in formazione e congiunzione con la stessa, sull’area polare e Groenlandese.
Ma per martedì, si palesa una giornata di respiro, con un cuneo anticiclonico proteso verso le nostre regioni centro settentrionali, che garantirà una sosta almeno fino a mercoledì delle condizioni avverse, pur restando in un clima freddo e con il sud con fenomeni ancora presenti seppur residui, in attesa di un nuovo ennesimo affondo.
Una situazione quindi di difficile sblocco al momento, che condanna il continente a convivere ancora per vario tempo con temperature assai fredde per la stagione ed un clima prettamente invernale con frequenti episodi nevosi generalizzati.
Anche nel lungo periodo non si intravedono grandi cambiamenti, con l’alta sempre forte in oceano e gli scambi meridiani favoriti da tale posizione slanciata delle figure pressorie.
L’atmosfera quindi procede ancora per onde marcate nord sud, permettendo una staticità climatica che davvero strabilia i previsori, sia per la durata che per la costanza nel riproporsi.
La natura spesso segue schemi già visti, ma la persistenza di tale configurazione non è di certo comune negli ultimi decenni della storia europea.
Lasciamo che gli eventi proseguano nel loro accadere, e restiamo comunque vigili, aspettando i segni di una stagione che dovrebbe essere iniziata, ma non da segni di se: la primavera.