La carta rielaborata indicante la circolazione al suolo, con relative T°. a mt. 2, pone in essere una nuova spinta dell’HP atlantico verso nord.
Viene evidenziato tale processo evolutivo, molto bene dal tratto in nero che disegna e separa i contorni delle circolazioni: orarie ed antiorarie.
Molto chiara la posizione dell’HP ad occidente e di contro una ricomparsa, tra Germania e sud dei Paesi finnici, di una depressione nord europea.
Tale saccatura, in maniera indiretta, sembra portasi sul bacino centrale del Mediterraneo creando un ciclogenesi sulle coste tirreniche.
Ovviamente si tratta di un’analisi sul lungo raggio, principalmente esposta dal modello di Reading, che non indica ancora una netta fase di stabilità per la nostra Penisola e più in genere per l’Europa occidentale.
Viene confermato, da detto modello, un periodo ti tempo caldo e stabile a cominciare da lunedì p.v., ma la “controtendenza” non pare si possa ancora leggere chiaramente.
Certamente, come nelle migliori tradizioni di inizio estate, il mese di giugno non può essere considerato ancora ed a pieno titolo, come mese estivo; ma non dimentichiamoci che molte delle situazioni passate, che hanno caratterizzato l’intero mese di maggio, sono state fondamentali nella distribuzione barica e termica, attuale ed in prospettiva, nel nostro Continente.
Tale “condizionamento” sembra volersi riproporre, anche se in modalità leggermente diverse rispetto al passato, anche nel periodo temporale che stiamo, andremo, ad osservare.
Un equilibrio ancora “precario” che a fasi alterne, più o meno lunghe, crea delle depressioni, dovute ad impulsi più freschi dal nord Europa, e non permette un’ affermazione “stabile” del tanto atteso anticiclone, dai caratteri e prerogative: estivi.