L’espandersi del vortice polare verso l’Europa sembra essere consistente, specie per il centro nord del Continente, l’Italia sarà interessata in modo relativamente marginale, seppur, come vediamo nella proiezione per venerdì 16 gennaio, una famiglia di Basse Pressioni avanzerà verso l’Europa centrale e saremo coinvolti in una strettoia di correnti cicloniche fresche da ovest nord ovest.
Una simile circolazione determinerebbe sull’Italia condizioni ideali per il maltempo, seppure l’assenza di un minimo barico al suolo nel Mediterraneo centrale , non aggraverebbe la fase di tempo perturbato. Avremo frequenti precipitazioni, anche abbondanti, un calo della quota dello Zero Termico, come si potrà rilevare dalla mappa della temperatura a 850 hPa che riproduciamo sotto.
La carta alla quota di 500 hPa e della distribuzione della pressione atmosferica al suolo previste per sabato 17 gennaio, indica la formazione di un minimo barico al suolo sul Basso Adriatico, come espressione della reazione del Mar Mediterraneo all’ingresso, anche se ancora modesto, di aria fredda artica marittima.
Rispetto alla carta precedente, osserverete una recrudescenza in valori ed estensione della vasta depressione artica. La spinta verso nord dell’anticiclone delle Azzorre tenderà ad intensificarsi, così se nella carta precedente abbiamo visto che la circolazione depressionaria europea era collegata a quella che raggiungerà l’Islanda, nella proiezione per sabato qui sotto riprodotta, vediamo che tale circolazione si interromperà e sarà più massiccio il richiamo di correnti fredde dall’Artico.
La mappa della temperatura a 850 hPa prevista per giovedì 15 gennaio illustra una moderata fase di freddo in Scandinavia, con valori comunque superiori ai -15°C. I nuclei di freddo che interesseranno le Isole Britanniche ed Europa centrale non raggiungeranno valori particolarmente bassi, nella carta si leggono temperature tra i -3°C ed i -6°C.
Giovedì, temporaneamente, l’isoterma 0°C interesserà buona parte dell’Italia, con la -2°C sulle Alpi e la -4°C sul crinale del Trentino Alto Adige.
L’immagine successiva, indica l’evoluzione della temperatura a 850 hPa per i giorni di venerdì 16 e sabato 17 gennaio: le due carte evidenziano che l’Italia sarà interessata da aria fredda di origine atlantica, ma che nessuna ondata di gelo irromperà nel periodo sul Mediterraneo centrale.
I valori della temperatura oscilleranno in salita prima del transito di una perturbazione, per poi calare sensibilmente a seguito di essa.
L’analisi a lungo termine (20 gennaio) qui sotto riprodotta, è abbastanza eloquente: il vortice polare alla quota di 500 hPa, con minimo nel Mar Glaciale Artico, per l’ulteriore espandersi dell’anticiclone delle Azzorre nel lato occidentale del Continente, farebbe affluire nel Mediterraneo centrale correnti di aria moderatamente fredda di origine artica marittima.
In un tale contesto, aria fredda di origine artica si metterebbe in movimento verso l’Europa ed il Mediterraneo centrale, tuttavia non possiamo parlare di ondata di gelo, infatti a differenza di quanto accade nel Nord America, una configurazione di questa tipologia transita su aree non gelide come l’artico canadese. Così se in Europa si realizzerà una fase di maltempo e freddo, anche con neve nell’America del Nord, una simile configurazione, porterebbe diffusi “blizzard” come accade in questi giorni. E’ un pò quello che succederebbe se la depressione polare si coricherebbe verso est, in tale circostanza spingerebbe verso il Mediterraneo centrale aria fredda mista, dall’artico, ma che transiterebbe sulle fredde piane russe.
La carta qui sotto riprodotta illustra che l’Italia si troverà investita dall’asse della saccatura di origine artica. Le condizioni meteo saranno diffusamente perturbate, con neve a bassa quota per il travaso di aria fredda verso i bassi strati. Su alcune località del Nord Italia, potrebbe nevicare anche in pianura, ma la previsione è da capire meglio con l’ausilio di altri dati che oggi potrebbero non essere sufficientemente affidabili. In teoria potremo azzardare previsioni anche più rilevanti, come il rischio neve a quota basse in Sardegna e regioni tirreniche, neve su tutto il Nord Italia, ma è preferibile attendere qualche giorno per discuterne.