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ECMWF: L’alta pressione ritornerà in auge. Per Natale possibili bianche sorprese

di Giorgio Picco
15 Dic 2007 - 11:28
in Senza categoria
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La mappa riferita a Mercoledì evidenzia le residue condizioni depressionarie in quota e l'aumento della pressione al suolo su tutta la penisola per la seconda metà della prossima settimana. Fonte: www.meteogiornale.it/mappe.
Analisi medio termine 72-120 ore

L’analisi odierna del modello ECMWF evidenzia su scala europea a partire dalla giornata di Martedì uno scenario contraddistinto dalla presenza di una forte figura anticiclonica di natura dinamica posizionata fra le isole britanniche e la penisola scandinava, con pressione massima al suolo di 1040hPa e con la superficie isobarica dei 500 hPa posta addirittura a 582DAM sul Mare del Nord; inoltre due figure cicloniche in quota, una residua tra il Mediterraneo occidentale e il centro-sud Italia, eredità della depressione fredda ora in azione sulla penisola, ed una in pieno Atlantico nei pressi delle isole Azzorre. Al suolo si nota una residua formazione ciclonica posizionata sul Tirreno che consente un afflusso di correnti miti verso il sud Italia e consente ancora il transito di correnti orientali fredde sul nord Italia. Lo scenario evidenzia l’anomalia della corrente a getto polare deviata dall’Atlantico verso il nord della Scandinavia e correnti fredde polari in discesa sul bordo orientale della forte figura di alta pressione europea ad investire buona parte del centro Europa con marginale interessamento del nord Italia.

Lo scenario che ECMWF sottolinea è di una graduale estensione verso sud dell’alta pressione che comincerebbe a partire da mercoledì a prendere possesso della penisola estendendo i suoi massimi di pressione al suolo su tutta l’Italia. In quota una residua circolazione depressionaria con cuore freddo riuscirebbe a resistere fino a giovedì prima di venire smantellata sia da un aumento di pressione in quota che da un mite afflusso di correnti nordafricane determinate dalla depressione in azione sull’oceano Atlantico, spostatasi nel frattempo in corrispondenza delle coste iberiche.

Anche in questo caso la circolazione atmosferica appare contraddistinta dalla figura anticiclonica di “blocco” delle correnti atlantiche le quali sono sempre costrette a deviare la sua corsa verso l’estremo nord europeo.
Giovedì 20 Dicembre il modello evidenzia un ritorno alla stabilità atmosferica con pressione stimata sull’Italia fra i 1030hPa e i 1035hPa al suolo e figure cicloniche sulla penisola Iberica e sul nord est europeo.
In questo frangente appare pure il ridimensionamento delle correnti orientali sulla nostra penisola con un calo di ventilazione ovunque.

Analisi lungo termine 144-240 ore

Lo scenario che ECMWF ipotizza da venerdì in poi è di una situazione di “stallo” della figura anticiclonica che, preso possesso del centro-sud Europa, sembra riuscire a mantenere stabile la situazione almeno fino alla giornata di Domenica 23 dicembre, quando un cedimento dei geopotenziali (alla quota di 500hPa) da ovest sembrano poter aprire una porta per possibili nuovi afflussi occidentali sulla penisola. Dal 23 infatti una nuova vigorosa depressione proveniente dal Golfo del Labrador sembra prendere vigore nei pressi dell’Islanda andando a ripristinare una situazione di flusso occidentale atlantico verso le coste Europee. Il passaggio o cambio di circolazione atmosferica europea delineata dal modello, ripristina una condizione barica tipicamente NAO positiva, con rimonta dell’alta oceanica disposta sui paralleli e non sui meridiani.

La prospettiva per il periodo dei giorni appena prima di Natale è quindi di un ritorno a condizioni più perturbate con un nuovo possibile fronte atlantico in avvicinamento dal Mediterraneo occidentale ed una fase che quindi potrebbe essere contraddistinta da passaggi perturbati, condizioni non particolarmente fredde e precipitazioni nevose solo sui rilievi a quote medio alte. Appare da valutare la possibile formazione di un cuscino freddo sulla Pianura Padana causato dall’estensione dell’alta pressione nei giorni precedenti; da valutare perché in effetti lo spostamento di massimi di pressione da nord verso sud spesso provocano deboli venti di caduta dalle Alpi che potrebbero impedire la formazione delle nebbie e del relativo raffreddamento nei bassi strati. Inoltre il vortice depressionario in debole spostamento da ovest verso est dovrebbe garantire un debole afflusso di aria mite in quota.
Vista la distanza temporale della previsione non appare ancora chiara la possibile formazione di un cuscino freddo padano e soprattutto la sua possibile eventuale tenuta nel tempo, che potrebbe regalare quindi, nell’evenienza di un nuovo peggioramento pre-natalizio, precipitazioni nevose a quote basse.

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