Da qualche giorno il balletto dei modelli sul lungo e sul lunghissimo termine (periodo natalizio) mostra la possibilità che sullo scenario europeo possano intervenire i venti dell’est, per l’espansione verso ovest dell’Anticiclone Russo, in possibile fusione con il redivivo anticiclone oceanico, nuovamente atteso in espansione verso il Centro Europeo. Si tratta di proiezioni davvero molto lontane e ancora prive di sufficienti elementi d’attendibilità, ma come vedremo il modello ECMWF lascia la porta aperta allo scorrimento di masse d’aria di provenienza russo-balcanica.
Prima delle eventuali novità del periodo festivo, nel frattempo ci troveremo a dover convivere con una nuova robusta ondata di maltempo, di cui davvero si sentiva poco il bisogno dato che molte zone d’Italia sono davvero al collasso per gli ingenti danni innescati da piogge, temporali e nevicate. La nuova fase depressionaria, in discesa dall’Islanda, entrerà in gioco nella giornata di domani e perdurerà almeno per le successive 72 ore: questo accadrà in quanto il vortice ciclonico, in isolamento sui nostri mari, troverà una barriera anticiclonica tra Mediterraneo Orientale e Balcani che ne impedirà il normale movimento verso levante.
Tra le giornate di Martedì 16 e Mercoledì 17 il minimo barico resterà pressoché stazionario tra Sardegna e Tirreno Centrale: l’intera struttura ciclonica, alle quote superiori dell’atmosfera, tenderà molto lentamente a perdere potenza, in quanto non avrà più l’alimentazione delle correnti artiche ad alte latitudini. A metà settimana avremo l’atteso sblocco della situazione, in quanto il poderoso ricompattamento del Vortice Polare tra Islanda e Groenlandia provocherà l’immediata risposta dell’Anticiclone Oceanico, costretto a distendersi verso l’Europa Occidentale ed a spingere verso est-nord/est il blocco depressionario presente sulla nostra Penisola.
Il redivivo anticiclone atlantico tuttavia non appare intenzionato a prendere in consegna il cuore del Mediterraneo, ma tenderà a protendersi verso l’Europa Centro-Orientale, andando a tentare di stringere alleanze con il più fresco Anticiclone Russo. Il ponte fra le due strutture anticicloniche, fra Venerdì e Sabato, terrà aperto uno stretto canale depressionario dal Mar Nero verso le regioni meridionali, corridoio preferenziale per l’ingresso di masse d’aria più fredde di provenienza nord-orientale. L’espansione del freddo continentale sarà abbastanza timida, comunque capace per la giornata di Sabato di far scendere le termiche ad 850 hPa attorno ai -2°C su tutto il lato orientale della Penisola.
L’impianto barico non subirà grossi scossoni nemmeno fra Domenica 21 ed i giorni immediatamente precedenti al Natale: secondo le emissioni ECMWF proseguirà pertanto lo scorrimento di correnti relativamente fredde da nord/est e per l’inizio della prossima settimana, quella del 22 Dicembre, non è escluso il moto retrogrado di un nucleo ciclonico dai Balcani e dal Mar Nero verso le regioni centrali adriatiche e il Sud. Molto presto dare affidamento a queste proiezioni, ma in caso trovassero conferma l’alito freddo orientale si accompagnerebbe ad un relativo peggioramento, con possibili episodi nevosi fino a quote abbastanza basse.
Questa appena descritta è la tendenza espressa dalle ECMWF sul medio-lungo termine. Molte le differenze che si possono riscontrare rispetto alle americane GFS, queste ultime più favorevoli all’ingresso anticiclonico sull’Italia, limitando l’influenza di timidissime infiltrazioni fresche alle estreme regioni meridionali adriatiche. In ogni caso, pare ormai certificato un drastico cambio di tendenza già sul medio periodo, che dovrebbe vedere minori intrusioni perturbate, ma con la probabilità dei primi disturbi freddi stagionali d’estrazione russa, da monitorare attraverso un’attenta analisi dei prossimi aggiornamenti.