Ci eravamo lasciati prima del cambio di scenario avvenuto nell’appena trascorso week-end, con questo “assunto”:
“Tutto ciò cosa comporterà??
Prima di tutto comporterà un “drastico” cambiamento, drastico inteso nel senso che si passerà da una fase molto poco dinamica, quasi “bloccata” e piuttosto statica, ad una fase molto dinamica e vivace e che sarà caratterizzata da tre “elementi chiave”:
1) l’hp atlantico e le sua “propensione” ad uno sviluppo meridiano
2) il vortice polare e la sua potenza e capacita di lanciare sue profonde saccature verso l’europa centro-meridionale
3) un hp sull’alta russia
Questi “elementi chiave” costituiscono nello stesso tempo delle vere e proprie incognite sul futuro appena più lungo (medio termine) e sul lungo termine”
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Ora il primo “step” é ancora in corso ed ha portato e sta portando gran freddo al nord in un contesto di cieli sereni (-4°/-5° la appena trascorsa notte su quasi tutta la valpadana), e cieli invece più grigi e “tempestosi” al centro-sud con la neve che é caduta sopra i 5/600 mt su appennino centrale e sopra gli 800/900 su quello meridionale.
Ma nell’immediato e più lungo futuro cosa ci riserverà l’atmosfera??
Diciamo subito che almeno fino al giorno 23 le temperature continueranno a diminuire soprattutto al centro-sud e si manterranno molto basse al nord, con un tempo comunque in sostanziale miglioramento un pò su tutta la penisola;
poi già alla vigilia di Natale un nuovo “repentino” cambio di scena sembrerebbe profilarsi all’orizzonte: una prima fase pre-frontale che provocherebbe un aumento termico (soprattutto in quota) e che potrebbe portare nevicate fino in pianura sulla padana centro-occidentale fra Natale e Santo Stefano, seguito da un successivo e sensibile calo termico con innesto di circolazione depressionaria a carattere freddo sul medio Tirreno.
Ma tutto ciò da cosa sarebbe provocato?
Se analizziamo il modello europeo di Reading, il tutto sarebbe provocato da quel primo “elemento chiave” sopra menzionato, e cioé da uno sviluppo meridiano dell’hp atlantico, nonché dal secondo elemento chiave e cioé il potentissimo vortice polare che, di sponda alla rimonta anticiclonica, lancerebbe una sua profonda saccatura in ambito mediterraneo;
una stretta “gola depressionaria” a carattere freddo che, secondo Reading, assumerebbe il carattere poi di persistenza in ambito mediterraneo, unitamente alla stessa persistenza che secondo il prestigioso centro di calcolo inglese, avrebbe la rimonta verso N/NE dell’hp atlantico.
Un connubio che poi, alla lunga, potebbe far entrare in gioco anche il terzo elemento chiave e cioé quell’hp russa sempre presente e sempre più a carattere “freddo”.
Sostanzialmente Reading rispetto al modello americano GFS non vede “salti” e “interruzioni” dopo Natale, quantopiù una fase persistente di freddo anche a carattere perturbato su gran parte del bacino del mediterraneo, anche se l’odierna prima emissione del modello americano (gfs00) sembrerebbe via via allinearsi a tale prospettiva.
Dunque una stagione invernale partita molto in sordina e che ora sembrerebbe voler assumere un “decollo verticale”.