La lunga militanza dell’Alta Pressione nordica, protesa dal Regno Unito fino alla Russia (ponte di Wejkoff), si avvia verso la sua fase conclusiva, ma ancora il trend evolutivo del lungo periodo rappresenta un’incognita, con ampie divergenze fra i diversi modelli matematici.
Questa mattina le ECMWF tracciano la strada per un’importante modifica di circolazione all’alba del nuovo mese, seppure di breve durata, a causa dello scivolamento verso le nostre regioni di una saccatura fredda scandinava. Un passaggio repentino a pendolo, subito respinto da un’immediata ripresa pressoria da ovest.
Facendo un passo indietro, cerchiamo di capire le mosse dalle quali si attuerebbe il cambio circolatorio appena menzionato. Nel prossimo fine settimana, come già previsto da giorni non solo dalle mappe di Reading, si assisterà al graduale collassamento della figura altopressoria sul Nord Europa.
Il ponte di Alta Pressione, non più alimentato dinamicamente dalla corrente a getto in risalita poco a nord dell’Islanda, tenderebbe ad abbassarsi di latitudine ponendo fine al lungo blocco delle correnti atlantiche verso l’Europa Settentrionale ed alla persistente circolazione orientale sul Mediterraneo. Quest’ultima ha rappresentato una notevole anomalia climatica, alla base del periodo freddo che ci trasciniamo dietro da ormai 10 giorni.
Nella giornata di Domenica 28 l’Anticiclone europeo riuscirà a recuperare terreno verso il Mediterraneo, coadiuvato da un flebile respiro di matrice sub-tropicale che contribuirà all’incremento dei geopotenziali in quota. Deboli correnti orientali continueranno ad affluire nei bassi strati verso l’Italia, in un contesto ben più stabile e temperato alle quote superiori dell’atmosfera.
Fin da Domenica i massimi pressori tenderanno a posizionarsi a tutte le quote nei pressi del Regno Unito, nell’ambito di uno schema barico che tenderà ulteriormente a rafforzarsi per l’inizio della prossima settimana, quando il Mediterraneo Centrale sarà interessato solo da una modesta ala periferica della struttura stabilizzante.
Nel contempo, sul Nord Europa tenderà ad affermarsi una saccatura d’origine groenlandese, con l’Alta Pressione sempre più defilata in Aperto Atlantico, posizionata lungo i meridiani ed in risalita fin sulle zone meridionali della Groenlandia. In base a tale configurazione barica, sono facilitate le incursioni fredde artiche fino a latitudini mediterranee.
Le proiezioni delle ECMWF per i primi giorni di Ottobre vedono pertanto la saccatura scandinava tentare la strada di sfondamento verso sud, approfittando della lacuna barica lasciata sul Mediterraneo. L’affondo freddo ed instabile giungerà ad insidiare le nostre regioni, anche se l’Anticiclone sferrerà un contrattacco ponendo una barriera sull’Europa Occidentale.
Fra Mercoledì e Giovedì la saccatura fredda farà un blitz fin sulle nostre regioni, con impatto maggiore sui versanti adriatici (giungerà la 552 dam a 500 hPa sull’Alto Adriatico), quelli maggiormente scoperti dallo stesso riparo orografico offerto dall’Arco Alpino.
Successivamente, nella parte finale della settimana (si giunge al limite previsionale ECMWF dei 10 giorni), l’Alta Pressione atlantica respingerà l’attacco depressionario verso l’Europa Orientale, favorendo un rapido ritorno a condizioni più stabili e proteggendo l’Italia da ulteriori tentativi d’attacco delle depressioni nord-europee.
In conclusione, è ancora una volta doveroso sottolineare come quest’evoluzione a lungo termine, proposta dalle ECMWF, non rispecchia attualmente il trend previsionale degli altri modelli matematici. Le GFS, pur mostrando questo tentativo di affondo meridiano dei vortici depressionari dal Nord Europa, non vedono l’Italia coinvolta in maniera decisa da tali sortite depressionarie, come invece è emerso dall’ultima emissione ufficiale del prestigioso centro di calcolo di Reading.