CRONACHE METEO: il Monte Sinabung è un complesso vulcanico composto da quattro bocche eruttive, la principale delle quali si erge fino a 2460 m di quota.
Prima dei tempi recenti, l’ultima eruzione conosciuta risaliva al 1600, mentre anche le solfatare e le emissioni di vapore lungo i fianchi della montagna si erano esaurite nel 1912.
Fu quindi con sorpresa che il vulcano si risvegliò nell’anno 2010, con una serie di eruzioni durate alcuni mesi che lanciarono in atmosfera un pennacchio di fumo e di ceneri alto 5 km.
Dopo vari allarmi riguardanti una possibile forte eruzione del 2013, è proseguita una certa attività eruttiva piuttosto moderata nel corso degli ultimi anni, fino alla giornata del 9 giugno, quando si è verificata un’eruzione di eccezionale portata.
Alle 16:28 pomeridiane (ora locale), questa grande eruzione ha innalzato un altissimo pennacchio di fumo alto ben 16,7 km e che è ben penetrato nella stratosfera.
L’eruzione ha anche attivato alcuni flussi piroclastici lungo i fianchi della montagna.
Teoricamente, con un innalzamento simile della colonna di ceneri, dovrebbe trattarsi di un’eruzione di tipo VEI 4 oppure anche VEI 5, un tipo di eruzione che si verifica mediamente una volta all’anno, ed infatti potrebbe essere la maggior eruzione del 2019.
Potrebbero anche verificarsi delle influenze climatiche sul breve termine, in quanto le ceneri e l’aerosol che hanno raggiunto la stratosfera potrebbero spargersi lungo il globo riflettendo parzialmente la radiazione solare verso lo spazio; però a questo punto è importante sapere qual è il quantitativo di materiale piroclastico che è finito nell’atmosfera.