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E venne il grande gelo: dettagliata cronaca del gennaio 1985. 7 gennaio: per molte zone è il giorno "clou" del freddo

di Marco Rossi e Giovanni Staiano
04 Dic 2016 - 09:52
in Senza categoria
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e-venne-il-grande-gelo:-dettagliata-cronaca-del-gennaio-1985.-7-gennaio:-per-molte-zone-è-il-giorno-"clou"-del-freddo
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Il 7 Gennaio, rappresenta il “clou” del freddo su molte zone italiane, in particolare sulla “porta del freddo”, cioè Trieste, che raggiunge i -8°, e a Genova, dove si raggiungono -7°, città indicative dell’afflusso di aria fredda al suolo, in quanto pressoché esenti dall'”effetto inversione”. Inoltre, si registrano le temperature più basse su molte zone di montagna.

Il Monte Cimone scende a -21,2°; Trepalle, in Valtellina, di nuovo a -38°; Fusine, in Friuli, arriva a -32°.

La città di Aosta scende fino a -18°; Roma scende fino ad una temperatura record di -10°.

In Toscana, gela il Lago di Massaciuccoli, per la prima volta dal 1965. Si toccano i -15° all’aeroporto di Tassignano, presso Lucca.

Queste le temperature in Italia:

Bolzano -16°/-5°, Cuneo -12°/-7°, Trieste -8°/-5°, Venezia -12°/-3°, Bologna -14°/-3°, Genova -7°/-2°, Pisa -9°/-4°, Firenze -8°/0°, Perugia -9°/-4°, Ancona -7°/-3°, Pescara -7°/0°, Roma -10°/0°, Campobasso -7°/-3°, Napoli -1°/+5°, Potenza -5°/-1°

In Europa:

Stoccolma -17°/-11°, Copenaghen -13°/-10°, Londra -4°/-2° (2,5 cm di neve), Amsterdam -16°/-5°, Berlino -19°/-12°, Varsavia -20°/-15°, Vienna-14°/-9°, Parigi -10°/-2° (neve).

immagine 1 del capitolo 9 del reportage e venne il grande gelo dettagliata cronaca del gennaio 1985 La mappa a 925 hPa delle ore 00 UTC ci offre una misura delle rigidissime temperature presenti alle basse quote atmosferiche. Alla quota di 600/700 metri circa si notano infatti temperature inferiori ai -10°C su tutto il Nord Italia e di -5°C fino a Roma.

Baroni è clamoroso al TG3 della sera: “Può nevicare su tutta Italia, e per 2-3 giorni di seguito, escluso la Sicilia, a causa della confluenza di correnti da nord e da sud, e nevicherà in modo abbondante ed intenso!

La situazione è eccezionale, in quanto la media secolare di neve a Roma è di 1,6 giorni l’anno.
Non solo, dopo il 10, torneranno le schiarite per nuovi venti glaciali dall’Artico: tornerà il gelo, ma questa volta sulla neve caduta!”.

Anche Edmondo Bernacca, intervistato da “La Nazione”, afferma che “dal nord Europa è in arrivo una nuova perturbazione, che dopo aver attraversato la Francia investirà l’Italia. Essa porterà aria gelida e nuove precipitazioni nevose. Ne avremo per tutta la settimana e forse anche per alcuni giorni dopo domenica 13”.

Sempre Bernacca smentisce la voci catastrofistiche che parlano di “imminente era glaciale” e aggiunge che “il freddo di questi giorni non è poi così eccezionale come siamo portati a credere. Prendiamo Firenze e vediamo che vi fu registrato un -12,8° nell’inverno ’68, -10,6° nel febbraio ’56, -8,6° nel marzo ’49”, mentre per Roma il mitico colonnello ricorda la grande nevicata del marzo 1971. Ma quanto accadrà nei giorni seguenti a Firenze, e non solo, dovrà per forza far rispolverare l’abusato aggettivo “eccezionale”.

Alle 15 il fronte di irruzione di aria fredda, che è sceso dalla Finlandia sulla Francia, provocando neve a Parigi, è sui Pirenei. Esso arriverà in serata sul Mar Ligure.

“La Nazione” va in macchina nella notte tra 7 e 8 gennaio con la seguente previsione:
Su tutte le regioni generalmente coperto con precipitazioni prevalentemente nevose più intense sul settore centro-occidentale del nord e sul versante centrale tirrenico. Gelate ovunque anche di giorno. Temperatura stazionaria. Venti moderati o forti. Mari: molto mossi, localmente agitati.

immagine 2 del capitolo 9 del reportage e venne il grande gelo dettagliata cronaca del gennaio 1985 La mappa a 925 hPa estesa a tutta Europa, con punte di -20°C sulla Scandinavia.

immagine 3 del capitolo 9 del reportage e venne il grande gelo dettagliata cronaca del gennaio 1985 La mappa a 850 hPa delle ore 12 UTC (13 ora italiana) ci mostra la depressione immediatamente ad ovest dell’Italia ormai in procinto di entrare sul Mar Ligure e che darà luogo a copiose nevicate.

immagine 4 del capitolo 9 del reportage e venne il grande gelo dettagliata cronaca del gennaio 1985 Ed ecco ora la configurazione generale europea a 850 hPa, con un continente sempre alle prese con depressioni alimentate da aria fredda.

immagine 5 del capitolo 9 del reportage e venne il grande gelo dettagliata cronaca del gennaio 1985 Ecco infine la situazione generale a 500 hPa con il nocciolo freddo sempre sull’Europa, l’alta pressione oceanica sull’Islanda e aria calda diretta verso il Mar Nero.

Nel prossimo capitolo narreremo la cronaca dell’8 gennaio, giornata di grandi nevicate sul Nord Italia ed in Toscana.

Cerca per tag: meteo clima

Pubblicato da Marco Rossi e Giovanni Staiano

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Il 7 Gennaio, rappresenta il “clou” del freddo su molte zone italiane, in particolare sulla “porta del freddo”, cioè Trieste, che raggiunge i -8°, e a Genova, dove si raggiungono -7°, città indicative dell’afflusso di aria fredda al suolo, in quanto pressoché esenti dall'”effetto inversione”. Inoltre, si registrano le temperature più basse su molte zone di montagna. Il Monte Cimone scende a -21,2°; Trepalle, in Valtellina, di nuovo a -38°; Fusine, in Friuli, arriva a -32°. La città di Aosta scende fino a -18°; Roma scende fino ad una temperatura record di -10°. In Toscana, gela il Lago di Massaciuccoli, per la prima volta dal 1965. Si toccano i -15° all’aeroporto di Tassignano, presso Lucca. Queste le temperature in Italia: Bolzano -16°/-5°, Cuneo -12°/-7°, Trieste -8°/-5°, Venezia -12°/-3°, Bologna -14°/-3°, Genova -7°/-2°, Pisa -9°/-4°, Firenze -8°/0°, Perugia -9°/-4°, Ancona -7°/-3°, Pescara -7°/0°, Roma -10°/0°, Campobasso -7°/-3°, Napoli -1°/+5°, Potenza -5°/-1° In Europa: Stoccolma -17°/-11°, Copenaghen -13°/-10°, Londra -4°/-2° (2,5 cm di neve), Amsterdam -16°/-5°, Berlino -19°/-12°, Varsavia -20°/-15°, Vienna-14°/-9°, Parigi -10°/-2° (neve). La mappa a 925 hPa delle ore 00 UTC ci offre una misura delle rigidissime temperature presenti alle basse quote atmosferiche. Alla quota di 600/700 metri circa si notano infatti temperature inferiori ai -10°C su tutto il Nord Italia e di -5°C fino a Roma. Baroni è clamoroso al TG3 della sera: “Può nevicare su tutta Italia, e per 2-3 giorni di seguito, escluso la Sicilia, a causa della confluenza di correnti da nord e da sud, e nevicherà in modo abbondante ed intenso!La situazione è eccezionale, in quanto la media secolare di neve a Roma è di 1,6 giorni l’anno.Non solo, dopo il 10, torneranno le schiarite per nuovi venti glaciali dall’Artico: tornerà il gelo, ma questa volta sulla neve caduta!”. Anche Edmondo Bernacca, intervistato da “La Nazione”, afferma che “dal nord Europa è in arrivo una nuova perturbazione, che dopo aver attraversato la Francia investirà l’Italia. Essa porterà aria gelida e nuove precipitazioni nevose. Ne avremo per tutta la settimana e forse anche per alcuni giorni dopo domenica 13”. Sempre Bernacca smentisce la voci catastrofistiche che parlano di “imminente era glaciale” e aggiunge che “il freddo di questi giorni non è poi così eccezionale come siamo portati a credere. Prendiamo Firenze e vediamo che vi fu registrato un -12,8° nell’inverno ’68, -10,6° nel febbraio ’56, -8,6° nel marzo ’49”, mentre per Roma il mitico colonnello ricorda la grande nevicata del marzo 1971. Ma quanto accadrà nei giorni seguenti a Firenze, e non solo, dovrà per forza far rispolverare l’abusato aggettivo “eccezionale”. Alle 15 il fronte di irruzione di aria fredda, che è sceso dalla Finlandia sulla Francia, provocando neve a Parigi, è sui Pirenei. Esso arriverà in serata sul Mar Ligure. “La Nazione” va in macchina nella notte tra 7 e 8 gennaio con la seguente previsione:Su tutte le regioni generalmente coperto con precipitazioni prevalentemente nevose più intense sul settore centro-occidentale del nord e sul versante centrale tirrenico. Gelate ovunque anche di giorno. Temperatura stazionaria. Venti moderati o forti. Mari: molto mossi, localmente agitati. La mappa a 925 hPa estesa a tutta Europa, con punte di -20°C sulla Scandinavia. La mappa a 850 hPa delle ore 12 UTC (13 ora italiana) ci mostra la depressione immediatamente ad ovest dell’Italia ormai in procinto di entrare sul Mar Ligure e che darà luogo a copiose nevicate. Ed ecco ora la configurazione generale europea a 850 hPa, con un continente sempre alle prese con depressioni alimentate da aria fredda. Ecco infine la situazione generale a 500 hPa con il nocciolo freddo sempre sull’Europa, l’alta pressione oceanica sull’Islanda e aria calda diretta verso il Mar Nero. Nel prossimo capitolo narreremo la cronaca dell’8 gennaio, giornata di grandi nevicate sul Nord Italia ed in Toscana. Cerca per tag: meteo clima Pubblicato da Marco Rossi e Giovanni Staiano Inizio Pagina

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