Il 2 gennaio 1985 la situazione, alla quota geopotenziale di 500 hPa, mostra un’enorme espansione calda anticiclonica sull’Atlantico Settentrionale, in direzione dell’Islanda, e, più su ancora, verso il Polo.
Questo permette una maggiore penetrazione verso le nostre regioni europee di una Saccatura gelida proveniente dalla Siberia.
Valori di temperatura di 45-47°C sotto lo zero si misurano a 5000 metri di altezza sulla zona del Mare di Kara, Russia Settentrionale, ma 35-37° sotto lo zero alla medesima quota si misurano anche sull’Europa Centrale e sulla Svizzera.
Anche l’Italia Settentrionale e l’Alto Adriatico sono coinvolti nella circolazione depressionaria in quota, ma le correnti mediamente nord-occidentali preservano il nostro Settentrione dal maltempo.
Correnti sudoccidentali non risparmiano, invece, il Sud, già martoriato dal maltempo precedente.
Dalla mappa a 500 hPa delle ore 00 UTC si nota il polo freddissimo sull’artico russo ed un secondo polo freddo tra Germania ed Alpi.
Al suolo assistiamo al transito di un fronte freddo da nord-ovest, quello che il giorno precedente era posizionato sulla Francia. Esso si è andato a scavare una depressione di 1000 hPa sul Basso Tirreno.
Altri fronti freddi, invece, sono presenti minacciosi sulla Scandinavia Settentrionale, in procinto di invadere tutto il territorio europeo.
Nella mappa delle ore 12 UTC si nota la depressione al suolo sull’Italia peninsulare con valori di 1000 hPa
A 1500 metri, alle ore 01 UTC, si nota bene il limite dell’aria fredda, presente dal nostro Settentrione (-3°C a Milano e -6° ad Udine), fino alla Corsica (-1°C ad Ajaccio).
Decisamente più caldo al Centro-Sud: sempre alla quota di 850 hPa, abbiamo 0°C a Cagliari e Trapani, più esposti alle correnti fredde da nord-ovest, e +1° C a Roma e +5°C a Brindisi, sotto il richiamo caldo meridionale.
Nella mappa a 850 hPa delle ore 12 UTC (1340/1400 metri circa) si notano isoterme sotto zero su tutta Italia escluse Calabria e Sardegna meridionali e Sicilia
In coincidenza del passaggio del primo fronte freddo proveniente da nord, la temperatura subisce un primo calo, generalizzato, sulla nostra Penisola.
Bolzano ha una minima di -11° ed una massima di -2°, Torino una minima di -7° ed una massima di -4°C.
Cade la neve a Grosseto, alcuni cm, nevica sulla costa adriatica da Civitanova Marche a Pesaro, nevica in Umbria oltre i 600 metri. A Norcia, in Umbria, cadono 5 cm di neve.
Sempre il 2 gennaio 1985, si segnala la presenza di un “polo freddo” sull’Algeria, con relative bufere di neve sulla nazione africana fino a quote relativamente basse.
Nel prossimo capitolo esploreremo i fatti del 4 e 5 gennaio.
Pubblicato da Marco Rossi e Giovanni Staiano
Il 2 gennaio 1985 la situazione, alla quota geopotenziale di 500 hPa, mostra un’enorme espansione calda anticiclonica sull’Atlantico Settentrionale, in direzione dell’Islanda, e, più su ancora, verso il Polo. Questo permette una maggiore penetrazione verso le nostre regioni europee di una Saccatura gelida proveniente dalla Siberia. Valori di temperatura di 45-47°C sotto lo zero si misurano a 5000 metri di altezza sulla zona del Mare di Kara, Russia Settentrionale, ma 35-37° sotto lo zero alla medesima quota si misurano anche sull’Europa Centrale e sulla Svizzera. Anche l’Italia Settentrionale e l’Alto Adriatico sono coinvolti nella circolazione depressionaria in quota, ma le correnti mediamente nord-occidentali preservano il nostro Settentrione dal maltempo. Correnti sudoccidentali non risparmiano, invece, il Sud, già martoriato dal maltempo precedente. Dalla mappa a 500 hPa delle ore 00 UTC si nota il polo freddissimo sull’artico russo ed un secondo polo freddo tra Germania ed Alpi. Al suolo assistiamo al transito di un fronte freddo da nord-ovest, quello che il giorno precedente era posizionato sulla Francia. Esso si è andato a scavare una depressione di 1000 hPa sul Basso Tirreno. Altri fronti freddi, invece, sono presenti minacciosi sulla Scandinavia Settentrionale, in procinto di invadere tutto il territorio europeo. Nella mappa delle ore 12 UTC si nota la depressione al suolo sull’Italia peninsulare con valori di 1000 hPa A 1500 metri, alle ore 01 UTC, si nota bene il limite dell’aria fredda, presente dal nostro Settentrione (-3°C a Milano e -6° ad Udine), fino alla Corsica (-1°C ad Ajaccio). Decisamente più caldo al Centro-Sud: sempre alla quota di 850 hPa, abbiamo 0°C a Cagliari e Trapani, più esposti alle correnti fredde da nord-ovest, e +1° C a Roma e +5°C a Brindisi, sotto il richiamo caldo meridionale. Nella mappa a 850 hPa delle ore 12 UTC (1340/1400 metri circa) si notano isoterme sotto zero su tutta Italia escluse Calabria e Sardegna meridionali e Sicilia In coincidenza del passaggio del primo fronte freddo proveniente da nord, la temperatura subisce un primo calo, generalizzato, sulla nostra Penisola. Bolzano ha una minima di -11° ed una massima di -2°, Torino una minima di -7° ed una massima di -4°C. Cade la neve a Grosseto, alcuni cm, nevica sulla costa adriatica da Civitanova Marche a Pesaro, nevica in Umbria oltre i 600 metri. A Norcia, in Umbria, cadono 5 cm di neve. Sempre il 2 gennaio 1985, si segnala la presenza di un “polo freddo” sull’Algeria, con relative bufere di neve sulla nazione africana fino a quote relativamente basse. Nel prossimo capitolo esploreremo i fatti del 4 e 5 gennaio. Cerca per tag: meteo clima Pubblicato da Marco Rossi e Giovanni Staiano Inizio Pagina