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E venne il grande gelo: dettagliata cronaca del gennaio 1985. 10 gennaio: la Pianura Padana piomba a -20°C

di Marco Rossi e Giovanni Staiano
04 Dic 2016 - 09:52
in Senza categoria
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e-venne-il-grande-gelo:-dettagliata-cronaca-del-gennaio-1985.-10-gennaio:-la-pianura-padana-piomba-a-20°c
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Il giorno 10 gennaio, le temperature minime, grazie alla presenza di un cielo prevalentemente sereno al Centro-Nord, con calma di vento, scendono vertiginosamente nelle zone innevate di pianura, fino a punte minime mai toccate dal dopoguerra, in moltissime località.

24° sotto zero vengono toccati a Reggio Emilia; -15° (nuovo record) a Firenze (precedente di -12,8° nel 1968); -14,4° si toccano a Milano Linate, e -4° a Napoli.

Queste le temperature in Italia:

Bolzano -11°/+3°, Milano -14°/-7°, Torino -13/°-1°, Trieste -5°/0°, Venezia -8°/+1°, Genova -2°/+5° Bologna -14°/-6°, Pisa -10°/+2°,. Firenze -15°/0°, Perugia -8°/-4°, Ancona -4°/0°, L’Aquila -13°/-6°, Pescara -4°/+1°, Roma -5°/0°, Campobasso -7°/-4°, Potenza -5°/-3°, Bari -1°/+2°, Napoli -4°/+4°

In Europa:

Mosca -17°/-11° neve, Helsinki -17°/-15° neve, Copenaghen -10°/-7°, Varsavia -17°/-10°, Bruxelles -10°/+1°, Amsterdam -14°/-3°, Francoforte -13°-10° neve, Ginevra -15°/-10°, Vienna -14°/-10°, Belgrado -14°/-10°, Parigi -10°/0°, Madrid -10°/+4°, Lisbona +1°/+7°.

L’Adige straripa nei pressi di Glorenza, a causa dei lastroni di ghiaccio che bloccano il fiume.

In Veneto si misurano ancora -17° a Cortina ed Asiago, -21° a Santo Stefano di Cadore, e -23° al Passo Pordoi.

-20° si misurano ad Alessandria, -19° nel Monferrato e -16° nel Novarese.

A Parma, alle ore 08, si misura il nuovo record di -25°. In Toscana, oltre che a Firenze, i -15° si raggiungono anche a Pontedera e Ponsacco.

Nuova neve segnalata anche a Macerata e Pesaro. In Campania nevica sull’Isola di Capri per diverse ore.

Sull’Etna la neve raggiunge i 170 cm; sul Pollino, in Basilicata, i due metri.

Cominciano le preoccupazioni sul “caro prezzi”: soprattutto le verdure salgono alle “stelle”, a causa del gelo che distrugge i raccolti nelle serre. A Milano in cinque giorni le bietole sono passate da 710 a 1350 lire/kg, i carciofi da 200 a 350 lire e le carote da 580 a 900 lire. Rincarate ovunque anche arance, mandarini e clementine. Affari d’oro invece per i rivenditori di catene da neve (andate esaurite in molte parti d’Italia).

Neve anche sulla Costa Azzurra e sulle Baleari; nel frattempo gelano completamente il Lago di Costanza e buona parte dei fiumi tedeschi.

Baroni, la sera, parla di una nuova, possibile “insidia africana” entro pochi giorni.

immagine 1 del capitolo 12 del reportage e venne il grande gelo dettagliata cronaca del gennaio 1985 La situazione a 850 hPa vede sempre aria fredda sull’Europa con valori di -10°C sul Nord Italia. Le temperature al suolo sono ancora più basse.

Francesco Di Franco, sul Corriere della Sera, afferma che “il meteorologo considera questa calamità come un episodio di un inverno abbastanza strano, ma l’uomo comune si chiede se il clima stia cambiando o sia addirittura cambiato. Un fatto è stato accertato: dal 1950 la terra ha cominciato a raffreddarsi. Ne è testimonianza l’aumento del volume del ghiaccio sui mari alle alte latitudini. Inoltre i ghiacciai alpini continuano ad espandersi, mentre, dopo 40 anni, fanno la loro ricomparsa i ghiacci marini attorno all’Islanda”.

Questo per segnalare, che, nel 1985, l’ipotesi prevalente tra gli studiosi del clima era che esso si stesse rapidamente raffreddando. Pochi parlavano, all’epoca, di effetto serra.

Ancora Francesco Di Franco scrive sul Corriere:

Non sembra che nei prossimi giorni la situazione possa cambiare radicalmente. Un promontorio che si estende dalla Spagna alla penisola scandinava ed all’Irlanda farà affluire ancora sulla penisola, fino a domenica 13, aria fredda di origine artica, apportando cielo sereno o poco nuvoloso. Cessate le precipitazioni, sarà quindi il freddo a fare da padrone. Secondo le carte previste, eventuali perturbazioni atlantiche potranno entrare nel Mediterraneo a metà della settimana ventura. Soltanto allora avremo temperature meno rigide e le piogge che faranno sciogliere la neve in pianura.

Non andrà così, e lo vedremo nei prossimi capitoli.

immagine 2 del capitolo 12 del reportage e venne il grande gelo dettagliata cronaca del gennaio 1985 A 500 hPa il nocciolo freddo tende a traslare verso Est, ma la saccatura è continuamente alimentata da aria fredda che giunge dall’Artico.

Nel prossimo capitolo la storia dell’11 gennaio quando in Toscana si precipitò a -20°C!

Cerca per tag: meteo clima

Pubblicato da Marco Rossi e Giovanni Staiano

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Il giorno 10 gennaio, le temperature minime, grazie alla presenza di un cielo prevalentemente sereno al Centro-Nord, con calma di vento, scendono vertiginosamente nelle zone innevate di pianura, fino a punte minime mai toccate dal dopoguerra, in moltissime località. 24° sotto zero vengono toccati a Reggio Emilia; -15° (nuovo record) a Firenze (precedente di -12,8° nel 1968); -14,4° si toccano a Milano Linate, e -4° a Napoli. Queste le temperature in Italia: Bolzano -11°/+3°, Milano -14°/-7°, Torino -13/°-1°, Trieste -5°/0°, Venezia -8°/+1°, Genova -2°/+5° Bologna -14°/-6°, Pisa -10°/+2°,. Firenze -15°/0°, Perugia -8°/-4°, Ancona -4°/0°, L’Aquila -13°/-6°, Pescara -4°/+1°, Roma -5°/0°, Campobasso -7°/-4°, Potenza -5°/-3°, Bari -1°/+2°, Napoli -4°/+4° In Europa: Mosca -17°/-11° neve, Helsinki -17°/-15° neve, Copenaghen -10°/-7°, Varsavia -17°/-10°, Bruxelles -10°/+1°, Amsterdam -14°/-3°, Francoforte -13°-10° neve, Ginevra -15°/-10°, Vienna -14°/-10°, Belgrado -14°/-10°, Parigi -10°/0°, Madrid -10°/+4°, Lisbona +1°/+7°. L’Adige straripa nei pressi di Glorenza, a causa dei lastroni di ghiaccio che bloccano il fiume. In Veneto si misurano ancora -17° a Cortina ed Asiago, -21° a Santo Stefano di Cadore, e -23° al Passo Pordoi. -20° si misurano ad Alessandria, -19° nel Monferrato e -16° nel Novarese. A Parma, alle ore 08, si misura il nuovo record di -25°. In Toscana, oltre che a Firenze, i -15° si raggiungono anche a Pontedera e Ponsacco. Nuova neve segnalata anche a Macerata e Pesaro. In Campania nevica sull’Isola di Capri per diverse ore. Sull’Etna la neve raggiunge i 170 cm; sul Pollino, in Basilicata, i due metri. Cominciano le preoccupazioni sul “caro prezzi”: soprattutto le verdure salgono alle “stelle”, a causa del gelo che distrugge i raccolti nelle serre. A Milano in cinque giorni le bietole sono passate da 710 a 1350 lire/kg, i carciofi da 200 a 350 lire e le carote da 580 a 900 lire. Rincarate ovunque anche arance, mandarini e clementine. Affari d’oro invece per i rivenditori di catene da neve (andate esaurite in molte parti d’Italia). Neve anche sulla Costa Azzurra e sulle Baleari; nel frattempo gelano completamente il Lago di Costanza e buona parte dei fiumi tedeschi. Baroni, la sera, parla di una nuova, possibile “insidia africana” entro pochi giorni. La situazione a 850 hPa vede sempre aria fredda sull’Europa con valori di -10°C sul Nord Italia. Le temperature al suolo sono ancora più basse. Francesco Di Franco, sul Corriere della Sera, afferma che “il meteorologo considera questa calamità come un episodio di un inverno abbastanza strano, ma l’uomo comune si chiede se il clima stia cambiando o sia addirittura cambiato. Un fatto è stato accertato: dal 1950 la terra ha cominciato a raffreddarsi. Ne è testimonianza l’aumento del volume del ghiaccio sui mari alle alte latitudini. Inoltre i ghiacciai alpini continuano ad espandersi, mentre, dopo 40 anni, fanno la loro ricomparsa i ghiacci marini attorno all’Islanda”. Questo per segnalare, che, nel 1985, l’ipotesi prevalente tra gli studiosi del clima era che esso si stesse rapidamente raffreddando. Pochi parlavano, all’epoca, di effetto serra. Ancora Francesco Di Franco scrive sul Corriere:Non sembra che nei prossimi giorni la situazione possa cambiare radicalmente. Un promontorio che si estende dalla Spagna alla penisola scandinava ed all’Irlanda farà affluire ancora sulla penisola, fino a domenica 13, aria fredda di origine artica, apportando cielo sereno o poco nuvoloso. Cessate le precipitazioni, sarà quindi il freddo a fare da padrone. Secondo le carte previste, eventuali perturbazioni atlantiche potranno entrare nel Mediterraneo a metà della settimana ventura. Soltanto allora avremo temperature meno rigide e le piogge che faranno sciogliere la neve in pianura. Non andrà così, e lo vedremo nei prossimi capitoli. A 500 hPa il nocciolo freddo tende a traslare verso Est, ma la saccatura è continuamente alimentata da aria fredda che giunge dall’Artico. Nel prossimo capitolo la storia dell’11 gennaio quando in Toscana si precipitò a -20°C! Cerca per tag: meteo clima Pubblicato da Marco Rossi e Giovanni Staiano Inizio Pagina

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