Entro la prima metà della prossima settimana archivieremo l’Omega Blocking e accoglieremo il Vortice Polare. Un Vortice Polare in rapida accelerazione, che diverrà compatto tanto da tendere quella che in gergo definiamo “corda zonale”. Significa che le correnti d’alta quota fluiranno velocemente da ovest verso est, trasportando aria atlantica relativamente mite alle medie latitudini. Il freddo, per intenderci, rimarrà relegato oltre il 60° parallelo.
Quelle poche decelerazioni del getto innescheranno temporanee ondulazioni, con sviluppo di anse cicloniche contenenti apporti perturbati di rilievo. La prima dovrebbe interessarci attorno al 20 dicembre, la seconda proprio in concomitanza del Natale. Quest’ultima potrebbe certificare una modifica di rilievo nella dislocazione e nella struttura del Vortice Polare.
L’enorme palla gelida si troverebbe ad affrontare ostacoli più invadenti, tali da disturbarne il cammino. Il ché starebbe a significare ondulazioni del getto certamente più incisive e potrebbero rivedersi quegli scambi meridiani in grado di trasferire le masse artiche in direzione sud. La mappa che vi proponiamo, una GFS datata 30 dicembre 2013, ci da un’idea di quel che potrebbe accadere.