16 e 17 dicembre 2010: una data che in tanti ricorderanno a lungo per il gelo estremo che ha colpito gran parte d’Italia. L’ondata di freddo è stata da record al Centro-Sud Italia, e per una volta non usiamo la parola “record” impropriamente. La stazione di Grazzanise, con -6.6°C, ha toccato il proprio nuovo record assoluto di temperatura minima. La stazione di Roma Ciampino, sempre con -6.6°C, ha toccato il valore più basso mai raggiunto in dicembre. E in buona parte del Lazio, da Latina a Civitavecchia passando per Roma, si sono toccati nuovi record di freddo dicembrini. Dall’altra parte dello Stivale nuovo record dicembrino anche a Pescara: -8°C. La città abruzzese aveva raggiunto solo pochi giorni prima una massima di +26.5°C, non record, ma non lontana dagli incredibili +27.8°C toccati nel dicembre 1989!
Ma anche al Nord l’ondata di freddo ha colpito duro, raggiungendo nella nottata appena trascorsa il clou assoluto. La stazione dell’Aeroporto di Malpensa ha toccato -14°C, non lontana dal proprio record dicembrino di -15.2°C e ad un passo dai -14.3°C dello scorso anno. Temperature glaciali anche a Novara Cameri, capace di scendere sotto i -10°C, a Forlì, arrivata a -9.7°C, e a Rimini che ha toccato -8.9°C, questi ultimi valori condizionati dalla copertura nevosa e dal relativo effetto albedo.
E le abbondanti nevicate sono state l’altro fattore straordinario di questa fase fredda. In alcune zone della costa adriatica, soprattutto in Romagna, Marche e Molise, si sono avute le più abbondanti nevicate dal 1991, 1993 o 1996, con accumuli al suolo che sovente, fin in riva al mare, hanno raggiunto i 20-30 cm, e soprattutto con eventi nevosi che si sono ripetuti per due o tre giorni. Molto colpita dal gelo e dalla neve anche la Toscana. Le cronache ci informano in queste ore delle grosse difficoltà viarie sul tratto toscano dell’Autostrada A1, e le difficoltà ieri non hanno risparmiato le ferrovie, con sia la TAV che la linea Genova-Roma bloccate nei tratti toscani.
Ma al di là dei disagi di cui ci racconta la cronaca, di cui non sempre è responsabile solo il maltempo ma spesso anche i comportamenti irresponsabili e la disorganizzazione, proviamo a capire se l’ondata di gelo che ci ha colpiti è stata davvero eccezionale sfornando qualche dato statistico e qualche confronto col recente passato.
La giornata del 17 dicembre 2010, con una media di -0.5°C, è stata la più fredda del nuovo millennio, a pari merito col 1° marzo 2005. Gelate si sono registrate in quasi tutta Italia, anche sulle coste, risparmiando soltanto quelle delle Isole Maggiori, del Basso Tirreno e dell’estremo Ponente Ligure.
L’ondata di freddo di quest’anno ha superato quella del dicembre scorso, quando la giornata più fredda ebbe una media di +0.2°C. Tuttavia l’anno scorso si raggiunsero picchi di freddo maggiori, con valori glaciali soprattutto al nord-est, -18°C ad Udine (record), -14°C a Verona, -12.5°C a Venezia. Al Centro Italia si raggiunsero valori non dissimili a quelli attuali, infatti Firenze scese a -7.4°C (quest’anno -7°C), Roma Fiumicino a -3.5 (quest’anno -4.5°C), e Pescara a -6.4°C (quest’anno -8°C). Per intensità le due ondate di freddo sono dunque state simili. Dicembre 2009 e 2010 sono accomunati anche dalla singolarità di aver avuto, durante il loro corso, sia possenti ondate di gelo quanto di caldo, con record battuti in entrambe le direzioni. Sintomo di un clima che si estremizza?
Un’altra forte ondata di freddo dicembrina ci fu nel 2005. Quell’anno Firenze raggiunse -10°C dopo un’intensa nevicata, Pescara -6.6°C, Milano (record di dicembre) e Piacenza -12°C, Brescia -14°C. Tuttavia la giornata più fredda, il 30 dicembre, ebbe una media di +1.5°C, due gradi superiori a quella di ieri.
Seppur ai limiti del gelo del “nuovo millennio”, l’ondata di freddo attuale rimane abbastanza distante da quelle maggiori del secolo scorso: nel gennaio del 1985, nel 1963 o nel febbraio del 1956, limitandoci alle annate del “dopoguerra”, il freddo, sia per durata che per intensità, fu ben altra cosa!
Su gran parte d’Italia l’episodio di gran gelo può dirsi ormai concluso o prossimo alla conclusione. Già dalla serata di ieri è giunta aria molto mite sul Tirreno, coi termometri che, dopo essere stati per gran parte della giornata sotto zero, sono schizzati in poche ore fino a 10-12 gradi su Roma e Napoli, mentre il freddo rimane ancora intenso sulla Toscana, ma non avrà vita lunga. Solo al Nord-Ovest, che per motivi orografici tende a preservare il gelo nei bassi strati, i prossimi giorni si annunciano ancora freddi e probabilmente nevosi.