Come è naturale, la quantità di aria presente sulla Terra deve rimanere la medesima in ogni luogo, questo lo sappiamo tutti.
Quindi, se aria fredda affluisce continuamente sull’Europa dalle latitudini artiche, qui essa dovrà per forza essere sostituita da aria proveniente altrove, per rispettare l’equilibrio atmosferico.
In questo caso giunge sul Polo un forte afflusso di aria oceanica che, cavalcando l’onda anticiclonica che si è attestata ad ovest dell’Inghilterra, risale verso l’Islanda e la Groenlandia, apportandovi temperature piuttosto miti, ma venendo così a “compensare” il vuoto d’aria che si è creato quando la massa fredda si è staccata muovendosi verso sud.
La mappa DWD in allegato mostra chiaramente il treno di perturbazioni che risale l’Atlantico in direzione nord.
E’ questa una configurazione particolarmente stabile, che rischia di permanere a lungo, e che potrà essere risolta o con la retrogressione molto ad ovest di un polo freddo, in grado di distruggere il blocco anticiclonico, oppure occorrerà attendere il normale ripristinarsi delle correnti occidentali che solitamente si verifica durante il mese di Marzo.
Per quanto riguarda il run DWD di questa mattina, notiamo la presenza di un “polo” depressionario freddo posizionato, a mezzogiorno di oggi, 15 febbraio, sull’Italia Centrale, mentre al livello del mare il centro depressionario si presenta spostato verso levante, rispetto a quello in quota, con un minimo di 988 hPa sulla Puglia.
Nelle successive 12-24 ore, questo minimo al suolo tende a spostarsi lievemente verso nord ovest, risalendo fino al medio Adriatico, nell’ambito di una circolazione che resta comunque depressionaria in quota su tutta la nostra Penisola.
Questo porterà dunque ad un aumento della nuvolosità che coinvolgerà anche il settore adriatico settentrionale, una novità rispetto alle precedenti irruzioni fredde, e probabilmente anche l’Emilia Romagna, anche se resta difficile prevedere quanto intense potranno essere le precipitazioni (eventualmente nevose fino a bassa quota, visto che le isoterme permangono inferiori ai -5°C ad 850 hPa).
Ovviamente, questa situazione favorisce la gran neve nelle zone appenniniche centrali, del versante Adriatico.
Successivamente, per giovedì-venerdì, il minimo depressionario tende a spostarsi di nuovo verso sud est, ed il maltempo sembra quindi rimanere confinato alle regioni meridionali italiane.
La tendenza di lungo periodo vede la presenza di un’altra vasta depressione fredda, la quale, scendendo dall’Europa settentrionale, tenderà ad assumere una traiettoria più occidentale rispetto alle precedenti irruzioni fredde.
Potrebbe essere l’inizio di un periodo perturbato anche per il Nord Italia, ma l’attendibilità delle mappe DWD a 144-168 ore, purtroppo, è abbastanza scarsa.