Sono quanto mai promettenti le mappe del run mattutino DWD, per lo meno per quanto riguarda quelle regioni italiane che hanno osservato con “invidia” un inverno nevosissimo sulle zone centro meridionali.
Effettivamente, le ultime misurazioni del manto nevoso, dedotte dai codici Metar e relative alla giornata di ieri, 17 Febbraio, notiamo che a Trevico, nell’Appennino meridionale, a 1093 metri di altezza, ci sono 42 cm di neve, molto più che a Dobbiaco, 1226 metri sulle Alpi orientali, ove la neve è alta solo 21 cm.
Ma la situazione meteorologica è in evoluzione, e sta cambiando rapidamente.
Il tutto per l’ennesima espansione dell’Anticiclone delle Azzorre verso nord, con l’intenzione stavolta di raggiungere addirittura il Polo, passando attraverso Islanda e Groenlandia, ove la pressione al suolo raggiungerà rapidamente i 1030 hPa.
Come contrappasso a questa risalita calda, prende piede una grossa discesa di aria fredda, che punta verso le Isole Britanniche ed il Mare del Nord, e che scenderà rapidamente nella giornata di domani sulla Francia.
L’aria è in origine molto fredda, la stazione di radiosonde delle Svalbard ha misurato, questa mattina, una temperatura di -19°C ad 850 hPa, e di -37°C a 500 hPa, valori che resteranno stabili nella massa d’aria in discesa verso l’Italia, riscaldandosi lievemente solo negli strati d’aria più bassi, ma rimanendo costantemente fredda alle alte quote.
Poiché questa discesa fredda si verificherà con una componente maggiormente occidentale rispetto alle precedenti, previlegiando la via del Rodano, notiamo la presenza, per domani, sabato 19 febbraio, alle ore 12, di un minimo depressionario sul Golfo Ligure, tipica formazione barica che precede l’arrivo dei fronti freddi settentrionali.
Questa figura barica sarà in grado di determinare un netto peggioramento del tempo su Liguria e Toscana, con successiva estensione del maltempo su gran parte del Centro Nord in seguito all’irruzione fredda, come evidenziato dalle mappe dell’umidità a 700 hPa.
Esse mostrano umidità compatta che si estende alle medie quote atmosferiche (circa 3000 metri di altezza), praticamente su tutto il Centro Nord, con la sola eccezione del settore nord ovest che, all’atto dell’irruzione fredda, potrebbe restare sotto vento.
Il maltempo dovrebbe interessare, nella giornata di domenica, praticamente tutta l’Italia peninsulare, ed il settore centro-orientale del Nord, ove la neve potrebbe veramente cadere a bassa quota, vista la presenza di isoterme, in serata, attorno ai -5°C ad 850 hPa e di -35°C a 500 hPa.
Nelle previsioni del modello tedesco a lungo termine compare anche la possibile retrogressione di un polo freddo in quota proveniente dalla Russia.
Tuttavia, vista la difficoltà di previsione in questo genere di situazioni, è meglio fermarci alle 48 ore di previsione, anche se la linea di tendenza per tutta la settimana entrante sembra quella del mantenimento del freddo e del maltempo, a causa della persistenza del blocco anticiclonico atlantico, e della rediviva presenza dell’Anticiclone Russo.