Maltempo, ancora una volta è storia:
nell’ultimo decennio abbiamo assistito all’estremizzazione degli accadimenti meteorologici, sfociati in tremende alluvioni, furiosi temporali, venti d’uragano e tempeste di neve. L’ondata di maltempo della scorsa settimana ha proposto, ahi noi, altre manifestazioni atmosferiche a dir poco eccezionali: la tempesta di vento toscana e le enormi nevicate adriatiche. Tutt’ora permangono disagi tra Abruzzo e Molise a causa della troppa neve caduta, così pure in Toscana dove ancora si procede alla ripulitura di città e vie di comunicazione devastante dal vento.
Disputa barica accesissima:
la concatenazione di alcuni elementi meteorologici ha causato l’eccezionalità del maltempo. Lo scontro tra l’aria fredda nordica e l’aria mite preesistente ha contribuito all’approfondimento del vortice ciclonico e alla realizzazione di fenomeni violenti. Non solo. Dall’elevato gradiente barico (differenza di pressione) Nord/Sud è scaturita la tempesta di Grecale. Sommando tutti questi aspetti possiamo solamente dirvi che Marzo sta confermando, in toto, la nomea di mese “pazzerello”.
Interessanti elementi termici:
abbiamo vissuto una stagione invernale, termicamente parlando, altalenante. Non sono mancati periodo estremamente miti, così come non è mancato il freddo e talvolta rilevante. Ora, il che sarebbe senz’altro una conquista, scorgiamo un andamento termico lineare. Che significa? Che le temperature potrebbero seguire i binari della normalità da qui a fine mese. Ovviamente potrebbero esserci le differenze a carattere locale, ma al momento non sembrano esserci elementi sufficienti alla realizzazione di anomalie eclatanti.
Prime, importanti variazioni:
attualmente siamo ancora in presenza del Vortice Freddo Ionico, in grado di caratterizzare il meteo su medio-basso adriatico e al Sud. Al Nord, al contrario, persiste un’area di Alta Pressione distesa dalla Penisola Iberica sino all’Est Europa. Ed è proprio quest’ultima che andrà a modificare il proprio posizionamento, innescando una variazione in seno alla circolazione continentale. Una parziale spinta verso nordest, direzione Scandinavia, farà scivolare impulsi freddi verso i Balcani. La presenza del Vortice italico favorirà la riapertura di un’ampia gocca fredda in quota, destinata a spostarsi ad ovest con moto retrogrado. Così facendo andrà a destabilizzare la tenuta anticiclonica e nel contempo – tramite rientro di un nucleo secondario dalla Valle del Rodano – potrebbe accendere un peggioramento su Nordovest e regioni tirreniche.
Il ritorno dell’Atlantico:
lo smantellamento anticiclonico dovrebbe incentivare la riapertura della porta Atlantica. L’Alta delle Azzorre tornerebbe sulla Penisola Iberica, pronta eventualmente a spingersi verso nord, e le prime perturbazioni da ovest potrebbero raggiungerci. Non solo. Secondo alcune proiezioni modellistiche potremmo assistere ad uno spostamento delle masse artiche verso Scandinavia e Russia Europea, in posizione tale da poterci raggiungere facilmente qualora l’Azzorriano decidesse di farsi una scampagnata verso il Regno Unito.
Focus: evoluzione sino al 22 marzo 2015
Nei prossimi giorni avremo ancora della nuvolosità variabile nelle regioni del medio-basso adriatico e al Sud, mentre altrove prevarrà il bel tempo. Non mancherà occasione per delle piogge residue e qualche nevicata appenninica oltre i 1000-1200 metri. Nel fine settimana ecco realizzarsi un primo cambiamento: una perturbazione in ingresso da ovest potrebbe arrecare un peggioramento tra Nordovest e medio-alto versante tirrenico. Sul Piemonte e Alpi occidentali dovrebbero ripresentarsi nevicate a bassa quota.
La circolazione atlantica sembrerebbe in grado di riappropriarsi dell’Europa occidentale e del bacino del Mediterraneo, riattivando condizioni di maltempo nelle regioni di ponente. Tornerà anche la neve sulle Alpi, sicuramente a quote interessanti.
Evoluzione sino al 27 marzo 2015
Nell’ultima settimana di marzo potrebbe realizzarsi un ficcante scambio meridiano, capace di riportare il freddo fin sul nostro Paese. Si tratterebbe, probabilmente, dell’ultimo colpo di coda dell’inverno.
In conclusione.
Dopo un lungo periodo d’assenza, ecco l’Atlantico smanioso di apporre il suo marchio in una stagione primaverile ancora agli albori.