Aria fredda di matrice artica sta scivolando dal Mar di Norvegia verso il Golfo di Biscaglia, scorrendo lungo il bordo orientale dell’anticiclone delle Azzorre allungato in senso meridiano sul Vicino Atlantico. La saccatura, entro la quale è compresa la discesa di correnti fredde, sta comportando l’approfondimento di un consistente minimo barico a livello del suolo tra le Baleari ed il Golfo del Leone: questa struttura ciclonica rinvigorirà ulteriormente gli effetti dell’impulso perturbato sul Mediterraneo Occidentale, la cui parte più avanzata ha già raggiunto il Nord-Ovest dell’Italia, dopo una breve pausa seguita all’altra perturbazione che si è spostata sull’Europa Centro-Orientale.
La traccia dell’irruzione fredda appare ben evidente dall’immagine del Meteosat che abbiamo poc’anzi analizzato. Il Continente Europeo appare così spaccato nettamente su due fronti, con il clima decisamente fresco che domina sulla Scandinava, ma anche tra Isole Britanniche, buona parte della Francia e zone settentrionali iberiche, mentre aria ben più calda risale lungo il bordo periferico orientale della saccatura raggiungendo il Sud Italia, la Grecia, i Balcani,il Mar Nero e talune aree meridionali della Russia.
Nella scorsa notte, per quanto concerne l’Italia, piogge diffuse hanno interessato il Nord, in particolar modo la fascia alpina e prealpina centro-orientale più esposta alle correnti sud-occidentali: tra Brianza e Valchiavenna i totali pluviometrici hanno superato i 50 millimetri. In alta montagna queste precipitazioni hanno assunto carattere nevoso anche a quote localmente inferiori ai 2000 metri, come è accaduto sulla celebre località di Livigno, rivestita di un candido manto bianco in stile invernale, come possiamo apprezzare sull’immagine webcam in basso. Disagi ed allagamenti anche a Milano, dopo le piogge della notte: volontari e Vigili del fuoco sono impegnati in particolare in zona Niguarda, dove e’ tracimato il fiume Seveso, ed a Rho, per l’esondazione del torrente Lura.
Nelle prime ore mattutine la perturbazione ha interessato con precipitazioni diffuse il Triveneto, mentre una situazione di sostanziale attesa è subentrata nelle ultime ore, con squarci di sereno e nubi più intense sul comparto alpino centro-orientale per gli effetti residui della coda instabile perturbata, con rovesci più organizzati sulle aree montuose del Friuli Venezia Giulia, come possiamo notare grazie all’immagine radar riferita al primo pomeriggio. L’intervallo è stato di brevissima durata, in quanto sono già segnalate le prime precipitazioni in Piemonte e Valle d’Aosta, legate all’ingresso del nuovo corpo perturbato.