L’ampia voragine perturbata continua a movimentare il meteo su buona parte dell’Europa Centro-Occidentale: tutto il groviglio perturbato si impernia attorno ad un minimo di pressione posizionato a tutti i livelli dell’atmosfera sulla Scozia. Aria fredda continua a scivolare sul bordo occidentale della saccatura, entrando in modo più deciso verso la Francia e la Penisola Iberica, ove notiamo una nuvolaglia irregolare frammentata tipica delle avvezioni nordiche.
I maggiori contrasti insistono tra l’Italia e l’Europa Centrale, zone ove vanno a contrapposti i venti freschi atlantici con l’aria più calda costantemente richiamata dalle latitudini nord-africane. Questi temporali hanno gioco facile in quanto ci troviamo lungo il bordo orientale della vasta saccatura, mentre ancor più ad est non si smuove il muro anticiclonico proteso dal bacino orientale del Mediterraneo fino all’Alta Russia: questa figura di alta pressione contribuisce ad accentuare la prosecuzione del caldo anomalo sull’Europa Orientale e parte della Scandinavia.
L’Italia resta penalizzata dall’attuale posizione della saccatura: un’onda corta in quota è transitata sulle regioni centro-settentrionali, alimentando in modo corposo l’instabilità. Dopo il maltempo occorso martedì, non è andata così meglio quest’oggi con acquazzoni anche forti su gran parte del Settentrione, specie nelle ore pomeridiane, quando i fenomeni sono stati accentuati dal riscaldamento diurno. Non si è trattato solo di episodi temporaleschi diurni, in quanto già nelle prime ore mattutine le precipitazioni colpivano in diverse aree montuose alpine, ma anche fra la Liguria e l’Alta Toscana.
Nel frattempo i primi cenni d’instabilità si sono fatti notare anche al Sud, per il crescente contrasto fra l’aria fresca che incombe da ovest e quella più calda affluita dal Nord Africa negli ultimi giorni. Sotto lo spirare di venti in quota sud-occidentali, una cella temporalesca ha colpito la Puglia centrale portando un consistente acquazzone su Bari per poi sfilare verso il mare. A conferma di quanto appena detto, le temperature più elevate si sono misurate proprio in Puglia, con la punta massima di 31 gradi su Grottaglie, in provincia di Taranto, mentre i 30 gradi si sono misurati sia a Lecce che a Foggia.