PRIMAVERA PAZZA? – Non sono certo pochi quelli che sono rimasti sbalorditi di fronte ai furiosi temporali che si sono scatenati nelle ultime ore su parte del Nord. Il temporale non è certo un evento inconsueto in questo periodo, ma a sorprendere notevolmente sono state in particolare le frequenti ed abbondanti grandinate: al mattino i maggiori fenomeni di tipo solido si sono concentrati sulla fascia pedemontanata veneta e friulana, poi al pomeriggio è stata la volta del Nord-Ovest, con forti temporali grandinigeni (generatori di grandine) in molte zone di pianura, fra cui Milano. La grandine, caduta abbondante, ha imbiancato le strade, con accumuli al suolo anche di 5-10 cm laddove si sono avute le maggiori precipitazioni. La temperatura si è abbassata notevolmente, tanto da dare la diffusa sensazione di un brusco ritorno dell’inverno: eppure il clima non è impazzito, questi eventi sono sempre accaduti in questo periodo.
GRANDINE FENOMENO DEL SEMESTRE CALDO – La maggior parte dei non addetti ai lavori associano le grandinate, in quanto sinonimo di chicchi di ghiaccio, alla stagione invernale, perché si pensa sbagliando che questi fenomeni si verificano più facilmente nella stagione fredda. Ecco perché quasi tutti sono rimasti a bocca aperta di fronte a grandinate abbondanti, capaci di conferire al paesaggio un aspetto che, come accaduto oggi, talvolta può persino avvicinarsi all’ “effetto neve”. La domanda che in tanti si sono posti è la seguente: Ma come fa a grandinare a maggio? In realtà la grandine, specie sulle regioni dal clima continentale, per realizzarsi necessita di vigorosi contrasti termici e intensi moti verticali ascensionali, che solamente nel periodo caldo dell’anno possono realizzarsi, per il maggiore contributo del calore e del riscaldamento diurno.