La presenza di un robusto anticiclone situato sulla costa ovest e sull’interno del Continente, combinato con l’incursione verso nord di una depressione Antartica, ha portato di nuovo un’isoterma di 0°C ad 850 hPa fino all’interno dell’Uruguay, ad una latitudine di 30° sud, che è un evento piuttosto eccezionale, per essere in tarda primavera!
Questa mattina si sono raggiunte temperature minime di -2°C agli aeroporti di Tandil e di Azul, in Argentina, temperature che sono di 12-14°C inferiori alla norma del periodo, e rappresentano temperature prossime ai propri record storici di freddo.
Ma anche in Uruguay si sono avute temperature minime di soli +4°C nelle località di Melo e di Florida, valori termici che sono di almeno 10 gradi inferiori alla norma di questo periodo stagionale.
Le temperature hanno avuto diminuzioni, nelle ultime 24 ore, che hanno sfiorato i 10-12°C sull’Argentina settentrionale e sull’Uruguay.
E’ proprio sulla parte settentrionale dell’Argentina che il fronte freddo proveniente da Sud si è scontrato con le calde condizioni tropicali preesistenti, determinando forti precipitazioni, che hanno raggiunto gli 86,5 mm all’aeroporto di Iguazu, in Argentina, ed i 73,0 mm a quello di Foz Do Uguacu, in Brasile, a poca distanza.
Si tratta della conferma della teoria meteorologica della persistenza, che vede ripetersi continuamente le stesse condizioni meteorologiche per mesi, su di una determinata zona.
Tuttavia, l’imputato principale per questa anomalia sembra essere la Nina, che adesso è più potente che mai, con anomalie delle temperature oceaniche che hanno raggiunto i 5°C in meno della norma lungo la fascia equatoriale, e con un sensibile raffreddamento degli oceani che circondano il Sudamerica.