Anticiclone solleticato:
parlare di disfatta anticiclonica è pura utopia. L’Alta Pressione, pur costretta sulla difensiva, rimarrà a due passi dall’Italia e a seconda delle ondulazioni del getto d’alta quota potrebbe approfittarne per tornare in sella. Ciò detto, è importante sottolineare un primo assalto perturbato, i cui effetti si esplicheranno maggiormente lungo l’asse franco-iberico e in minor misura su una parte del nostro Paese. La vigoria anticiclonica è tale per cui il naturale percorso ovest-est risulterà sbarrato ed è per questo che l’ansa ciclonica scivolerà sul nord Africa andando ad isolare un’ampia goccia fredda.
Ecco dove colpirà il maltempo:
le correnti meridionali, pur intensificandosi su tutti i mari, avranno maggior peso sui bacini di ponente e innescheranno la risalita di nubi consistenti a ridosso delle coste tirreniche sospingendole sino al Nord Italia. Saranno le regioni settentrionali ad usufruire dei maggiori apporti precipitativi, anzi, possiamo dirvi che saranno quasi esclusivamente le sole regioni a dover affrontare il peggioramento. Peggioramento che causerà piogge localmente abbondanti e fitte nevicate sull’arco alpino.
Una settimana al Natale:
7 giorni, durante i quali assisteremo presumibilmente ad un nuovo miglioramento. L’Alta Pressione, pur mostrando difficoltà maggiori, costringerà la goccia fredda africana a transitare sui mari meridionali. Così facendo riuscirà a garantire condizioni di bel tempo, o comunque discreto, durante il fine settimana. Qualche insidia ci sarà, ad esempio all’estremo Sud o ancora al Nord Italia, ma nulla di ché preoccuparsi.
Nord Europa in allerta:
dovranno preoccuparsi le Nazioni dell’Europa settentrionale, perché l’accelerazione del Vortice Polare sarà tale da sfornare vere e proprie tempeste cicloniche. Si potrebbe addirittura parlare di Uragano, perché se le proiezioni modellistiche trovassero riscontro, nelle aree suddette si avrebbero venti devastanti, mareggiate eccezionali e piogge alluvionali. Situazione da tenere sott’occhio, in particolare per tutte quelle persone che dovessero scegliere quei Paesi per le tanto agognate ferie natalizie.
Gli effetti in Italia:
come anticipato in apertura, le correnti zonali giungeranno impetuose alle medie latitudini, schiacciando la struttura anticiclonica più a sud. Non è da escludere che un fronte perturbato riesca ad insinuarsi sulle nostre regioni proprio in corrispondenza del Natale, determinando in tal modo un generale peggioramento. Non farà freddo, lo ribadiamo. Anzi, su alcune regioni il clima si mostrerà fin troppo mite.
Qualche cenno di cambiamento a fine anno:
come accennato degli editoriali precedenti, negli ultimi giorni dell’anno dovrebbe realizzarsi uno spostamento del Vortice Polare verso l’Euro-Asia. Verrebbero a diminuire le vorticità potenziali canadesi e ciò potrebbe indurre i primi timidi di presa dinamica da parte dell’Alta azzorriana. Le maggiori ondulazioni del getto determinerebbero, ovviamente se confermate, l’intrusione di masse d’aria un po’ più fredde nel cuore del Continente ed è probabile che una certa influenza possa aversi anche sull’Italia. Si tornerebbe a condizioni meteorologiche più consone alla stagione invernale, pur in mancanza di ondate d’aria fredda degne di nota.
Focus: evoluzione sino al 31 dicembre 2013
Il tema dominante dei prossimi giorni sarà la variabilità. Le correnti atlantiche prenderanno il sopravvento e dopo il primo passaggio perturbato, che avrà successo solo in parte, potrebbero intervenire altri rapidi fronti da ovest. Il più incisivo, presumibilmente, transiterebbe a Natale dando luogo a quel peggioramento di cui s’è dato cenno in sede d’analisi.
Per fine anno ci aspettiamo una diminuzione delle temperature, che si riporterebbero verso valori più consoni al periodo. Da non escludere condizioni di maltempo, prima di San Silvestro, con qualche nevicata a quote interessanti anche sulla dorsale appenninica.
Evoluzione sino al 05 gennaio 2014
Il 2014 comincerà all’insegna del Vortice Polare, che pur trasferendosi più ad est continuerà a mostrarsi fin troppo vivace.
In conclusione.
Inverno che ha scelto, per il momento, altri lidi e che in molte zone d’Europa potrebbe continuare a latitare anche nelle prossime due settimane.