L’isobara di Alta Pressione a 1017 hPa taglia in due la nostra Penisola. In pieno dominio anticiclonico si generano, da richiamo nord europeo, alcune ondulazioni bariche (1013 e 1014) che garantiscono la riattivazione della circolazione ventosa in quota, favorendo la movimentazione di questa stasi afosa.Constatato nuovamente il minimo scandinavo a 995 hPa, spiccano al centro della carta due congiunte voragini pressionarie a 993 e 994 hPa che, attive ad ovest dell’Irlanda, sono pronte ad invadere i territori oceanici francesi con una lunga frusta occlusiva. Per ora le precipitazioni sono ancora lontane dal nostro Territorio.
L’immagine Meteosat di prima mattina attesta una rinnovata copertura nuvolosa sui cieli europei. La spinta occlusiva proveniente dal Munster colpisce con leggere piogge la punta estrema della Bretagna. Si può osservare un lungo fronte freddo che attraversa tutto il Territorio transalpino. Questo trasporta verso il cuore del Continente le correnti umide oceaniche che impattano violentemente contro dall’armatura anticiclonica.Quest’ultima è padrona indiscussa del Bacino del Mediterraneo, anche se mostra segni di cedimento causati dalle continue e cospicue infiltrazioni instabili cicloniche. In ogni caso, anche oggi sull’Italia i cieli sono sgombri da nubi.Sempre sulla Lapponia, come accade ormai da alcuni giorni, è attiva una profonda depressione che bagna i territori sovrastati, ma non riesce a scendere di latitudine, anch’essa fermata dalla vigile alta pressione continentale.
Ancora geopotenzionali elevati spiccano nella carta a 500 hPa. I valori termici a 5800 metri confermano il valore dei -10°C su tutto il Mediterraneo sconfinando notevolmente sui Balcani e Carpazi. Il nucleo freddo scandinavo cerca spazio verso sud-est deviando la sua naturale corsa in direzione meridiana verso sud.
Ancora bollenti le temperature sud europee evidenziate dalla carta a 850 hPa. L’aria calda nordafricana è ancora la padrona di casa, anche se si notano diffuse ondulazioni. La media dei 20°C non è distribuita uniformemente, ma conferma la sua propensione a riscaldare la capitale greca.
L’aria fredda artica non riesce ad avere quell’influenza prevista. L’isoterma 0°C si è notevolmente ritirata verso latitudini più alte. Sul versante Atlantico le temperature diminuiscono gradatamente a causa dei notevoli influssi umidi oceanici.