Una violenta formazione ciclonica oceanica a 965 hPa mette paura alla propulsione azzorriana (1033 hPa) di questi giorni. Un lungo fronte freddo riesce ad aggirare questo vasto settore altopressionario andando a pressare la triade europea anticiclonica (1027, 1028 e 1029 hPa).
La presenza di questa prorompente superficie di alta pressione tampona bruscamente la persistente discesa gelida scandinava, innescando scie occlusive sui cieli berlinesi.
Il lembo meridionale (1005 hPa) di questa possente lingua gelida artica sorvola interamente il Mar Adriatico investendo, con il proprio fronte freddo, l’Italia ed i Paesi balcanici.
Sulla Russia rispunta l’alta pressione (1028 hPa) cercando di ristabilire una leggera stabilità meteorologica senza riuscire ad impedire il continuo afflusso di venti gelidi artici continentali.
L’evoluzione ed il movimento della goccia fredda artica è seguita passo passo dall’occhio satellitare. Il suo attraversamento dell’intero Adriatico è testimoniato dalle nubi fredde adagiate sulle coste orientali centro-meridionali italiane.
Spicca la struttura ad arco del profondo fronte freddo che sovrasta l’intero Mar Egeo protraendosi sino all’Ucraina.
Nubi a strati ricoprono tutto il settore orientale europeo. Il costante getto gelido artico fa sprofondare le temperature sotto gli 0°C.
Ad occidente l’anticiclone azzorriano è ancora pieno padrone della Penisola Iberica, distendendosi sino alla Francia.
Nessun fenomeno meteorologico di rilievo si verifica questa mattina sopra i cieli europei, eccetto qualche scontro termico sui cieli tedeschi e polacchi e residue precipitazioni sui territori investiti dalla bolla gelida adriatica.