L’estate ha teoricamente chiuso il sipario lo scorso 31 agosto, ma proprio nei primi giorni di settembre abbiamo assistito ad una delle più feroci vampate di calore africano, quasi da far impallidire a quanto accaduto nel corso dell’intero trimestre estivo, d’altronde contrassegnato da alterne vicende meteo con fresco ed instabilità a tratti. I valori termici degli scorsi giorni non hanno raggiunto le punte così elevate che si erano avute all’inizio della terza decade d’agosto, ma a conferma dell’eccezionalità dell’evento africano, con cui si è aperto il nuovo mese, si sono eguagliati o stabiliti dei nuovi record di caldo settembrini.
L’ondata di caldo è perdurata solo qualche giorno e per questo non è risultata così marcata a livello d’anomalie termiche prendendo in esame tutta la scorsa settimana (più esattamente il periodo compreso fra il 28 agosto ed il 3 settembre). Inoltre, un’ondata di fresco ha caratterizzato i giorni immediatamente precedenti a quelli conclusivi del mese, ammorbidendo così ulteriormente le anomalie. Nonostante quest’altalena, a prevalere anche in questo frangente sono state le temperature sopra la norma un po’ su tutto il periodo, ma anche su gran parte delle nazioni orientali europee e soprattutto i settori balcanici.
Si sono invece confermate più fresche della norma le Isole Britanniche e parte del Centro Europa, zone lambite dal flusso oceanico ed artico in seno a regimi ciclonici, risultato maggiormente fruttuoso sulle zone baltico-scandinave. Le precipitazioni misurate sulla Penisola Iberica sono derivate da quello stesso mulinello di bassa pressione che solo in seguito, nel corso dell’ultimo week-end, è riuscito a sfondare verso l’Italia. Molto più tranquilla la situazione sul resto del Continente, per un dominio anticiclonico che ha impedito interferenze perturbate degne di nota.