La cronaca è piena di “clamori ed enfasi” lanciate per riempire una mezza pagina di ogni qualsiasi “editoriale giornalistico”…. Non ci sto!!!
Non voglio perdere, in sole poche righe, quello che la memoria ha conservato nella mia mente da anni ed anni. Certo, contro ogni tendenza, io non potrò mai farci nulla…. ma la mia, e vostra “lotta” è sempre serrata, sempre alla ricerca del “non possibile”.
Più spesso ci esaltiamo nei cospetti di “fantastiche” enumerazioni matematiche, molto più spesso, cadiamo nel “fango”, per un solo “run perverso”… questa è, e sempre sarà la nostra storia…. non possiamo farci nulla.
L'”essere mediterranei”, non significa solo avere “carniti olivastri”, ma soprattutto essere coscienti di appartenere ad un clima che ha dei connotati ben precisi e che non può, nella media delle classificazioni, sfuggire a certe regole.
Mi sorprendo più spesso quando una “carenza invernale” cerca ragioni nei più profondi cambiamenti climatici. Certamente, ma questo è già stato scritto da anni ed anni: “Noi” siamo spesso stati colpiti “da HIV + invernale”, ma nonostante questo il nostro Mediterraneo non ha ancora, e non sa ancora, in quale clima (malattia) potersi identificare quindi classificarsi.
Siamo, nella massima approssimazione, nei cospetti di un cambiamento climatico nel comparto dell’Europa nord occidentale, ma quale sarà la nostra “ultima analisi?”
Una profonda ed “intima” consapevolezza ci insegna ed indica come: “ibridi e globali spettatori del clima”.
Per molti potrebbe sembrare “spicciola filosofia climatica”, ma non possiamo negare che “il nostro enorme cappello”, abbia subito delle trasformazioni non indifferenti. Come se un “deluso amante” aspettasse “l’amore dietro ogni angolo della vita.”
Noi lo aspettiamo da “sempre”, ma come “donna perversa” ci dichiara “amore” e poi se ne va.
In sentesi questo è stato il nostro inverno ” non etichettabile”, un inverno “venduto” ad un “orchestrale” che conosce meglio di noi la nostra sorte. A noi resta solo la consapevolezza che ci fa “stringere i denti serrati” per attendere, con battiti al “cardiopalma”, per quanto sapremmo noi “respirare” oltre questa stagione.
Positivo o negativo…??? Capita nei cicli del “clima”.
Sperare “oltre” è possibile, ma non “compensativo”.