Nel corso delle ultime 24 ore il maltempo ha fortemente penalizzato le Isole Britanniche, dove ha agito un’intensa perturbazione collegata al profondo vortice ciclonico nord-atlantico, centrato nei pressi dell’Islanda. Si è ampiamente dato cenno ai forti venti che hanno spazzato diverse aree della Gran Bretagna con raffiche superiori ai 120 km/h e mareggiate con onde alte fino a 8 metri sulle coste irlandesi, ma non sono mancate inoltre piogge torrenziali, che hanno provocato gravi disagi e notevoli inondazioni in Cumbria, una contea del nord-ovest dell’Inghilterra.
Osservando l’immagine recente del Satellite, si può apprezzare un lieve spostamento del lungo fronte perturbato verso levante, che ha così favorito un parziale miglioramento sulla Gran Bretagna, nonostante la persistenza di venti abbastanza sostenuti e spiccata variabilità a seguito dell’ingresso d’aria più fredda polare marittima. Il fronte piovoso si trova ora disteso dalla Norvegia alle zone settentrionali iberiche, ma la sua azione è in parte indebolita e rallentata per la forte opposizione del possente anticiclone dal cuore caldo sub-tropicale, che dunque oltre al Mediterraneo sta pienamente abbracciando i Balcani e gran parte delle nazioni centrali dell’Europa.
In considerazione del fatto che l’anticiclone è chiaramente alimentato dalla risalita di correnti piuttosto calde dal Nord Africa, il tempo si presenta insolitamente mite sul cuore dell’Europa, con temperature capaci di sfiorare i 20 gradi in Svizzera e Germania, anche a causa di locali effetti di riscaldamento derivanti dalla discesa di correnti favoniche dalle vette alpine. Punte di 17-18 gradi si sono raggiunte anche in Austria ed in Polonia, ma i picchi di caldo maggiori continuano a risiedere sul Mediterraneo, con punte intorno ai 25 gradi anche sulla Grecia e sulla Spagna meridionale.
L’Italia risente in pieno della presenza anticiclonica, ormai perdurante da diversi giorni. Nuvolaglia nord-africana si può osservare sui versanti tirrenici e sulle Isole Maggiori e va attribuita alla presenza di una debole goccia fredda (piccolo vortice di bassa pressione) sull’entroterra algerino. Questa piccola area ciclonica contribuisce d’altronde ad innescare la risalita di masse d’aria calde che tengono per il momento così vitale l’anticiclone non solo sul Mediterraneo, ma anche su gran parte del Continente Europeo.
Nel dettaglio il nostro Paese, come ieri, appare diviso in due zone contrapposte: da una parte l’Adriatico (compresa gran parte delle zone costiere affacciate ad esso) e la Val Padana sotto nubi basse, foschie e nebbie, mentre la situazione appare diversa sul resto d’Italia, con sole splendente se si fa eccezione per le velature nord-africane, un po’ più spesse nei pressi della Sardegna. Fa caldo sui versanti tirrenici, con punte di 24 gradi tra il Lazio e la Campania. Come abbiamo più volte ribadito, l’anticiclone non porta sempre il bel tempo (inteso nel senso dei cieli azzurri) ed il ristagno dell’aria umida nei bassi strati (inversioni termiche) è alla base di queste formazioni di nubi basse e strati nebbiosi a contatto con la superficie marittima relativamente fresca dell’Adriatico.