Maltempo, oggi la giornata peggiore:
l’attuale perturbazione, l’ultima di una lunghissima serie, riproporrà condizioni di eccezionale maltempo. Su alcune regioni del Centro Nord le precipitazioni risulteranno fin troppo abbondanti e non dobbiamo scordarci che veniamo da un periodo segnato – pesantemente – da anomalie pluvio/nivometriche notevoli. Suoli e corsi d’acqua sono saturi, mentre sulle Alpi l’enorme quantità di neve presente verrà rimpinguata dalle abbondantissime nevicate delle prossime ore.
Dinamiche nuove:
finalmente possiamo darvi una buona notizia: l’Atlantico cederà il passo. Sarà una resa graduale e non è detto che sia definitiva. Ma quel che emerge dall’osservazione dei modelli, allo stato attuale, è una modifica sostanziale delle dinamiche bariche a livello di emisfero Boreale. Prima che ciò accada – vedremo a breve gli effetti iniziali – ci troveremo ad affrontare rimasugli instabili che dovrebbero focalizzarsi al Sud Italia ma senza quei connotati di eccezionalità riscontrati fin troppe volte.
Accenno di primavera:
metà mese, lo abbiam detto la scorsa volta, rappresenta in tutto e per tutto uno snodo cruciale. Le modifiche bariche succitate coincideranno, inizialmente, in una rimonta anticiclonica africana. Rimonta anticiclonica che riguarderà maggiormente le regioni Centro Meridionali e Insulari, laddove si respirerà presumibilmente aria primaverile.
Rialzo termico imponente:
lecito parlare di primavera perché le temperature subiranno una vera e propria impennata. Analizzando il profilo termico peninsulare emergono valori sino a 10°C alla quota isobarica di riferimento di 850 hPa (che corrispondono grosso modo a 1500 metri d’altitudine). Al suolo, localmente, si potrebbero superare facilmente i 20°C nelle ore più calde. C’è da dire che il Nord, al contrario, resterà ai margini del miglioramento tant’è che l’analisi modellistica comparata evidenzia riflessi atlantici di rilievo.
Cambia la distribuzione delle masse Artiche:
il pattern configurativo subirà modifiche sostanziali oltre il 60° parallelo, laddove assisteremo ad un trasferimento delle masse d’aria fredda dal comparto Canadese verso quello Euroasiatico. Non trascurabile l’inserimento di una bolla anticiclonica sulla verticale del Polo, che potrebbe tornare utile a destabilizzare ulteriormente la tenuta del Vortice Polare. Si deve puntare necessariamente alla modifica nella struttura del Vortice Canadese, l’assoluto protagonista di questo lungo autunno. A quel punto si potrebbero inserire le prime rimonte anticicloniche oceaniche, inseribili in quell’ottica di scambi meridiani dei quali s’è discusso nei precedenti editoriali.
Freddo a fine mese?:
i vari modelli di previsione fotografano dinamiche invernali in ultima decade, ribadendo quelle dinamiche più volte descritte e riprese pocanzi. Il freddo potrebbe quindi giungere a fine stagione, ma ciò non esclude che gli effetti possano rivelarsi significativi.
Focus: evoluzione sino al 23 febbraio 2014
Il maltempo inizierà ad allentare la morsa e dopo gli strascichi instabili dei prossimi 2-3 giorni assisteremo ad un graduale consistente miglioramento per mano dell’Alta Africana. Miglioramento che andrà a manifestarsi in modo sostanziale al Centro Sud e nelle due Isole Maggiori, laddove le temperature registreranno un’impennata. Il Nord rimarrà più esposto alle correnti atlantiche, specie i confini alpini laddove non mancherà occasione per ulteriori precipitazioni.
Più che rimonta anticiclonica duratura è bene parlare di tregua. Tregua di maggior durata rispetto alle precedenti, su questo non c’è dubbio, ma che potrebbe condurci verso quel cambio di scenario entro l’ultima decade di Febbraio. A fine periodo potrebbero manifestarsi le prime dinamiche invernali degne di nota.
Evoluzione sino al 28 febbraio 2014
A questo punto possiamo ipotizzare, entro fine mese, la prima vera incursione invernale dell’anno. Difficile dirvi, già da ora, dinamiche ed entità. Per i dettagli, qualora l’ipotesi dovesse concretizzarsi, vi sarà tempo.
In conclusione.
L’Inverno, quanto mai assente, potrebbe farsi vedere proprio in conclusione. Rammentiamo che il 1 marzo, meteorologicamente parlando, prenderà piede la stagione primaverile.