10 giorni d’inverno:
nonostante le somiglianze con lo scorso inverno siano evidenti, in termini di indici e dinamiche atmosferiche, l’attuale è una stagione senz’altro più dinamica. Dopo il dominio anticiclonico di gennaio, la prima decade di febbraio ha proposto un netto cambio di marcia: è tornato l’inverno. Un ritorno ascrivibile essenzialmente alle manovre polari, sfociate nell’inserimento di un lobo del Vortice nel cuore dell’Europa. I risvolti mediterranei sono stati rilevanti, ove per mediterranei intendiamo ovviamente anche le conseguenze registrate in altre aree geografiche (leggasi penisola iberica).
Da Nord a Sud:
quel che va sottolineato è come il freddo stia coinvolgendo “democraticamente” l’intera Penisola. Dopo il Nord, che come ben sappiamo è stato colpito localmente da nevicate di portata eccezionale, è la volta del Centro Sud. Avendo a che fare coi venti di Grecale, quindi orientali, le zone maggiormente penalizzante sono quelle che stanno sopravento rispetto all’Appennino, quindi le adriatiche e varie aree del Sud. Sicilia compresa. Ma cos’è successo? Semplice: l’avanzata anticiclonica nel cuore dell’Europa ha facilitato lo scivolamento di una massa d’aria gelida – associabile al Vortice Polare euroasiatico – verso i Balcani. Pur avendo come obbiettivo principale Balcani, Grecia e Turchia, parte del gelo sta penetrando sui nostri mari determinando nevicate a bassissima quota nelle regioni suddette.
Irruzione fugace:
stavolta non avremo un’ondata di gelo prolungata – come accadde a fine 2014 – ma una semplice “toccata e fuga”. L’invadenza anticiclonica è evidente ed entro le prossime 48 ore gran parte del nostro Paese sarà sotto l’alta protettrice dell’Alta Pressione.
Cambio circolatorio e rialzo termico:
via l’aria artica, via l’aria gelida balcanica, ecco il freddo da inversione. L’Anticiclone determinerà una stabilizzazione atmosferica ed anche la presenza di neve al suolo – in molte regioni – aiuterà allo sviluppo di inversioni termiche notevolissime. Di notte si andrà sotto zero in numerosissime valli e pianure: da Nord a Sud. In qualche caso vedremo i termometri scendere su valori negativi anche sulle coste. Di giorno, invece, percepiremo un po’ di tepore dettato dall’abbondante soleggiamento. Tepori che si faranno apprezzare anche su alture e rilievi.
Il ritorno dell’Atlantico:
in apertura abbiam detto che l’Alta Pressione non avrà connotati di persistenza. Per poter durare a lungo v’era necessità di altre caratteristiche e soprattutto di un diverso posizionamento. Attualmente il fulcro anticiclonico è collocato a ridosso del Regno Unito, mentre le fondamenta sono minate da infiltrazioni fredde instabili da est (grosso modo all’altezza di Gibilterra). Tale debolezza strutturale si rivelerà essenziale per l’assalto atlantico, che dovrebbe avvenire già nella giornata di giovedì. La tonicità delle correnti zonali dovrebbe traghettare una depressione oceanica verso est: prima sulla Francia, poi nel Mediterraneo. L’effetto sarà quello di un peggioramento a partire dalle regioni occidentali, quindi le tirreniche e il Nordovest. Poi, ma qui il condizionale è d’obbligo, potrebbe peggiorare anche altrove.
Inverno finito?:
E’ la domanda che in tanti si staranno facendo. La risposta è no. O perlomeno, questa è la nostra opinione. Dopo una temporaneo ripresa zonale, propendiamo per il ritorno di scambi meridiani consistenti. In tal senso sarà importantissimo lo stazionamento dell’Alta delle Azzorre a ridosso dell’Europa occidentale. Il tutto potrebbe realizzarsi nell’ultima decade di febbraio.
Focus: evoluzione sino al 22 febbraio 2015
Martedì e mercoledì prevalenza di bel tempo, salvo residui fenomeni su interne adriatiche e al Sud. Fenomeni che, dato l’apporto freddo da est, potrebbero ancora risultare nevosi a quote collinari. Altrove sole prevalente. Nella seconda metà settimanale prospettive di maltempo più convincente, ma come detto si tratterà di maltempo atlantico e quindi in un contesto relativamente più mite. Ciò non toglie che sul basso Piemonte possano verificarsi altre nevicate in pianura.
La depressione atlantica potrebbe evolvere lentamente verso sudest, andando a coinvolgere pian piano anche le altre regioni d’Italia. Diciamo però che i maggiori fenomeni dovrebbero persistere ad ovest. L’apertura del varco occidentale potrebbe esporci al transito di altri impulsi atlantici sino a fine periodo.
Evoluzione sino al 27 febbraio 2015
Nell’ultima settimana di febbraio, invece, a nostro avviso potrebbe verificarsi una nuova consistente irruzione artica con dinamica prettamente meridiana. Sintomo comunque di una stagione invernale in via di conclusione.
In conclusione.
Inverno che si è fatto apprezzare più di quanto in molti prevedessero, a riprova che le dinamiche atmosferiche sono sovente imprevedibili soprattutto quando si ha a che fare con linee di tendenza stagionali.