La rediviva Depressione d’Islanda:
l’Europa occidentale è avvolta da una serie di impulsi perturbati mossi da una rediviva Depressione Islandese. Uno di questi sta interessando le regioni Centro Settentrionali, un altro – più vivo – si affaccerà alle porte del Mediterraneo tra domenica e lunedì.
Secondo peggioramento in leggero ritardo:
l’evoluzione è particolarmente complessa, perché non dobbiamo scordarci che in Scandinavia si sta strutturando un blocco anticiclonico piuttosto importante. Il secondo nucleo perturbato ci metterà un po’ di più ad arrivare, le proiezioni modellistiche odierne sono concordi nel piazzarlo in Italia nella giornata di martedì. Risulterà vivace e coinvolgerà principalmente le regioni Centro Settentrionali.
Che accadrà in seguito?:
Probabilmente avremo una tregua e pare che il merito sia imputabile alla risalita di un promontorio anticiclonico africano. Il motivo che innescherà la spinta è facilmente intuibile, ovvero una discesa perturbata sull’Atlantico portoghese. Nel contempo sul fianco orientale dell’Anticiclone Scandinavo scivolerà un nucleo d’aria piuttosto fredda, di origine Artica, che pian piano dovrebbe dirigersi ad ovest con moto retrogrado.
Chi la spunterà tra Atlantico e Artico?:
Forse definire la rimonta anticiclonica “Ottobrata” è eccessivo, perché il termine presuppone una fase anticiclonica di una certa durata. Sembra infatti sia destinata a risolversi nell’arco di qualche giorno, dopodiché verremo coinvolti nelle spire della circolazione Artica che dovrebbe convogliare parte dell’aria fredda – ovviamente in riferimento al periodo stagionale – sulle nostre regioni. Si verrebbero a creare i presupposti essenziali per locali condizioni d’instabilità.
Ma l’Atlantico non sarà poi così distante:
Sulla Penisola Iberica sembra infatti si possa isolare un’ampia struttura ciclonica e non è da escludere che il calo barico indotto dall’aria fredda crei terreno fertile per l’avanzata del sistema in direzione ovest. Ipotesi affascinante, tutta da seguire.
Focus: il tempo sino al 14 ottobre 2010
Nel fine settimana tempo variabile, localmente instabile con maggiore probabilità di rovesci nelle aree interne dell’Appennino centro meridionale. Nubi in aumento lunedì per l’avvicinamento di una perturbazione atlantica, perturbazione che dovrebbe causare un vivace peggioramento martedì a cominciare dal Nordovest. In seguito propagazione verso il Centro e qualche precipitazione potrebbe raggiungere anche il Sud.
Il miglioramento successivo potrebbe essere determinato dalla risalita di un promontorio anticiclonico di natura africana, ma sulla cui durata vi sono non poche incertezze. Nei Modelli, lo si è detto, si intravede una rapida sofferenza per i colpi apportati da masse d’aria fredda d’estrazione Artica provenienti da est. E nel contempo la pressione potrebbe calare in modo significativo anche sulla Penisola Iberica.
Evoluzione sino al 19 ottobre 2010
Potrebbe realizzarsi una fase instabile per correnti orientali, con temperature in calo e temperature che si orienterebbe al di sotto della norma.
In conclusione.
Insomma, anche Ottobre sembra voler proseguire sull’onta della dinamicità. Ma siamo ancora nella prima fase autunnale, una fase transitoria che può condurre a repentini cambi di scenario nell’arco di pochi giorni.