La tempesta Alexandra dopo aver colpito le Isole Britanniche ha fatto sentire i suoi effetti su Olanda, Germania e Danimarca, e, in maniera indiretta, fino in Francia e Spagna atlantiche, per poi spostarsi dalla nottata nell’area baltica e in giornata sulla Russia nord-occidentale, zona dove è attualmente presente il centro della depressione.
In verità, secondo la classificazione dell’Istituto di Meteorologia tedesco, si tratta di un trittico di tempeste: Alexandra, che si sta esaurendo in Norvegia; Billie, che interessa il Baltico e la Russia nord-occidentale; Charlotte, sul Golfo di Biscaglia, responsabile del peggioramento odierno al Nord Italia.
Fatto sta che un po’ tutta l’Europa centro settentrionale e occidentale è stata interessata negli ultimi due/tre giorni da piogge e nevicate, forti venti e mare in burrasca.
E mentre questi cicloni esauriranno presto i loro effetti, un altro si è formato in Islanda col nome di Doris.
Venti oltre i 100 km/h
Nella giornata di ieri i venti hanno superato i 100 km/h in Regno Unito (109 km/h sull’isola di Wight, 146 in montagna al Cairnwell), Danimarca (102 km/h a Kegnaes), Francia (124 km/h a Boulogne), Germania (105 km/h a Kiel, 158 in montagna al Brocken) e Paesi Bassi (Porto di Rotterdam e piattaforme sul Mare del Nord, ma anche 83 km/h ad Amsterdam). Venti fino a 140 km/h hanno spazzato anche le montagne tra Polonia e Slovacchia.
Nell’ultima notte le raffiche più impetuose hanno colpito l’Estonia, dove a Sorve sono stati registrati 140 km/h! In Svezia, 122 km/h ad Hano e 115 ad Hoburg; in Lettonia, 101 km/h a Ventspils e Liepaja.
Il Nord Europa continuerà anche nei prossimi giorni ad essere sede di profonde basse pressioni, i venti soffieranno intensamente, le temperature permarranno non fredde per il periodo ma con un considerevole effetto windchill (raffreddamento da vento). Per almeno una settimana la depressione d’Islanda sembra voler comandare le sorti meteo del continente europeo, in una circolazione a marcata componente zonale (ovest-est). In seguito pare poter arrivare un maggiore contributo artico.