Saltuariamente monitoriamo i valori termici del Mar Mediterraneo: la fase meteo fredda di questi giorni ha ulteriormente abbassato la temperatura dell’acqua, sottraendo ancora energia termica.
Per mesi il Mare Nostrum è stato decisamente troppo caldo e purtroppo abbiamo avuto un autunno infausto.
Si tengano presenti due cose: la prima è che un mare caldo non è sicuramente sinonimo di meteo estremo; la seconda è che l’autunno è da sempre una stagione decisamente propensa a fornire fenomeni intensi.
Gli scambi termici tra un mare più caldo del normale e superficie atmosferica fredda possono originare fenomeni intensi con maggiore frequenza rispetto a un mare meno caldo: di conseguenza, la temperatura superficiale del mare è un buon indicatore di probabilità di eventuali fenomeni meteo intensi.
Il surplus termico accumulato durante la stagione calda del 2018 è andato via via scemando, trasformato in energia temporalesca, e/o riscaldamento atmosferico locale.
La mappa (cortesia ENEA) mostra le temperature superficiali del mar Mediterraneo: valori oramai ovunque ben al di sotto dei 20°C attorno all’Italia, inferiori anche a 15°C su parte del Ligure e dell’Adriatico. Ciò non toglie che sicuramente non ci saranno più fenomeni meteo intensi, ma che saranno meno probabili, anche perché la stagione tra dicembre e marzo è la più tranquilla da questo punto di vista.