Nella giornata di venerdì una perturbazione è giunta sulla regione portando con sé un carico di precipitazioni che hanno coinvolto la regione per buona parte della giornata.
Nelle prime ore del mattino è stata la zona più sudoccidentale della regione ad essere colpita dal maltempo, poi via via anche le restanti zone, piogge e nevicate hanno fatto la loro comparsa.
Come avevo già scritto nel precedente articolo, in pianura inizialmente vi sono state delle deboli nevicate, sostituite quasi subito da nevischio o graupel in alcuni casi. Con il definitivo salto del cuscinetto freddo, per merito dei venti di natura sciroccale, è stata la pioggia ad insistere per buona parte della giornata.
Gli accumuli maggiori, in pianura,si sono avuti a Chioggia loc. Sant’Anna con 49 mm, a seguire Adria Bellombra con 44.4 mm. Più generalmente si può dire che molte zone di pianura hanno superato i 15 mm, ma senza poter dare una precisa collocazione geografica all’intensità delle piogge.
La vera notizia arriva invece dal settore montano, lì infatti a farla da padrone sono state le copiose nevicate, gli accumuli di fresca nelle ultime 24 ore hanno toccato i 50 cm nell’area dolomitica. Nell’area prealpina i massimi accumuli hanno raggiunto i 40 cm. Nel complessivo dell’area montana (dolomitica e prealpina) gli accumuli sono stati generalmente superiori a 20 cm, inferiori a tale limite solo nelle località che hanno avuto un tramutamento da neve a pioggia nel corso delle ore. Nel bollettino emesso dal Centro Valanghe di Arabba il pericolo di valanghe ha subito un innalzamento dal grado 2 al grado 3.
Una vera e propria nevicata da cuscinetto si è avuta in Valbelluna, località come Feltre e Belluno, poste a 3-400 metri circa di quota nel fondovalle, sono state colpite da una intensa nevicata per tutta la durata delle precipitazioni. Nella fascia prealpina che protegge la Valbelluna dall’intrusione di correnti miti, la quota neve invece si attestava già sugli 800 m in serata, riporto questo fatto per farvi capire cosa voglia dire la presenza di un cuscino freddo in una valle chiusa.
Anche il vento nella giornata di ieri ha fatto parlare di sé per la forza con cui ha soffiato per buona parte della giornata. La provenienza da NE potrebbe trarre in inganno, e molti potrebbero dire che si trattava di bora. In realtà, nella maggior parte delle situazioni perturbate, i venti che soffiano sulla pianura veneta sono una conseguenza della deviazione orografica del vento di scirocco, che appunto invece di provenire da SE ruotano da NE.
Le velocità massime di molte località hanno superato i 40 km/H, 62.2 km/h la velocità massima raggiunta a Rosolina, nelle vicinanze del Delta del PO.
Per buona parte del giorno il windchill è stato inferiore a 0°, durante le raffiche più forti ha sfiorato i -10°, perciò nonostante le temperature comprese tra 3° e 7°, le sensazioni sono state di una giornata molto gelida.
Per la collaborazione si ringrazia www.centrometeodolomiti.it