La depressione Cornelius (1007 hPa) si fa strada lentamente sopra i cieli francesi sino ad appoggiare il proprio fronte instabile sulla catena alpina.
L’anticlone nordafricano, in pieno controllo del Mediterraneo con i suoi 1002 hPa, inizia ad equipaggiarsi per contrastare sia le inferenze alpine che quelle depressionarie, seppur leggere, baleariche (1001 hPa).
In pieno Oceano si assiste ad una nuova movimentazione ciclonica. Il pozzo barico a 980 hPa contrasta la risalita azzorriana (1023 hPa), incapace di raggiungere Cornelius.
Sul Regno Britannico domina anche oggi l’anticiclone Verti, che, con il suo massimo a 1033 hPa, allarga verso oriente il suo raggio d’azione sino a spingere la depressione Bringfried (1009 hPa) sopra la Penisola di Kola.
L’incursione in suolo continentale del ciclone Cornelius determina forti contrasti termici con le vicine superfici calde altopressionarie.
A nord di questa bolla instabile, ovvero in suolo settentrionale francese e belga, si assistono a scontri temporaleschi con la superficie meridionale di Verti.
A sud, ossia sui territori svizzeri e lungo l’arco alpino, in seguito a scontri con il muro anticiclonico italico, sono evidenti rovesci ben distribuiti.
Un altro settore investito da situazioni temporalesche è quello occidentale russo a causa della nuova posizione forzata della depressione Bringfried.
Altrove, vale a dire nei settori controllati dalle alte pressioni (Mare del Nord e Mediterraneo), non si osservano particolari sforzi per mantenere la posizione, anche se il prepotente ingresso occidentale ciclonico fa tenere in allarme la campana altopressionaria nordafricana.