L’Europa resta spaccata su due fronti: l’anticiclone ed il caldo regnano sovrano sulle latitudini mediterranee, mentre sul comparto centro-settentrionale del Continente i fronti atlantici fanno il bello ed il cattivo tempo. L’alta pressione non ha per il momento modo di evitare le insidie oceaniche, attivate da un complesso e ben organizzato “tripolo depressionario”: un primo minimo barico si trova sulle Isole Britanniche, mentre gli altri due si trovano collocati rispettivamente sulla Penisola Scandinavia ed in prossimità dell’Islanda. Non appena la distesa anticiclonica allenta l’attenzione, ecco che il flusso oceanico è lì in agguato pronto ad approfittarne.
Il regime di bassa pressione si è leggermente allungato sul Medio Atlantico, originando una parziale ondulazione ciclonica responsabile peraltro del richiamo caldo nord-africano risalito verso il Mediterraneo Occidentale: questa saccatura, nel suo incedere verso levante, sta contribuendo ad erodere le propaggini settentrionali del dominio anticiclonico. Le infiltrazioni fresche ed instabili lambiscono la parte settentrionale della Penisola Iberica, per entrare poi in modo franco sulla Francia avvicinandosi senza troppa fatica all’Arco Alpino, dove si accentuano i contrasti derivanti fra la confluenza fra massa d’aria diverse.