Record mensile sfiorato alla base italo francese Concordia (3.233 m) dove, dopo un semestre invernale in pesante anomalia termica positiva, che ha coinvolto l’intero Plateau Antartico, si sono registrati picchi di freddo degni di nota. Il 31 ottobre, la minima aveva già raggiunto i -63,0 °C, mentre alla base russa Vostok (3.488 m) era scesa a -63,9 °C. Poi, dopo aver oscillato poco sopra i -60 °C, ha registrato una nuova flessione, come si evince dalla seguente tabella storica degli estremi:
2 novembre 2006 = -61,7 °C (valore sinottico)
1 novembre 2009 = -61,6 °C
6 novembre 2013 = -61,6 °C
Tre le considerazioni principali in ordine al rilevamento. In primo luogo, è da ricordare come la base italo francese, realizzata nella regione di Dome C, sia operativa dal 2005: un periodo ancora breve per valutare compiutamente la portata locale di tali valori. Se infatti si guarda a Vostok, il cui archivio dispone di oltre un cinquantennio di misure, l’estremo è di -66,4 °C (1 novembre 1997): cosa che fa presumere possibili punte inferiori a quelle osservate anche a Concordia.
In seconda battuta, è da notare come quello del 2 novembre 2006 sia un dato sinottico (19 UTC): la minima quindi (non resa nota) potrebbe collocarsi più in basso.
Ma ciò che rende degna di nota la temperatura attuale, terzo elemento da considerare, è il fatto che sia stata toccata il giorno 6 (1802 UTC): il calendario non è una variabile indifferente in questo periodo dell’anno, poiché la risalita del Sole oltre l’orizzonte rende sempre più importante il bilancio della radiazione incidente nell’andamento termico giornaliero. Basti pensare che, secondo le medie mensili provvisorie 2005-’12, a Concordia si passa dai -54,4 °C di ottobre ai -40,8 di novembre: da una settimana all’altra, la risalita è notevole, e il loro avanzare rende sempre più improbabili valori simili.
Credit: data and information on Concordia station were obtained from IPEV/PNRA Project ‘Routine Meteorological Observation at Station Concordia – www.climantartide.it‘.