In risposta all’articolo sul caldo. Nell’articolo avete menzionato l’Arizona con temperature atroci, e vi siete chiesti se gli ingegneri non costruiscono case adatte a disperdere il calore.
Io abito nella periferia di Phoenix e devo dire che e’ vero, caldo qui ne fa parecchio. Temperature massime frequentemente tra i 42 e i 45 gradi con picchi di 47 si vedono per molti giorni l’anno. Minime che non scendono sotto i 30 gradi si registrano in continuazione.
I condizionatori qui sono in uso dal 1937, e tutte le case costruite negli ultimi 40-50 anni hanno l’aria condizionata centrale con le varie condotte all’interno dei muri, in modo che ogni stanza, bagno incluso, possa usufruire di aria fresca.
Le case più vecchie di solito hanno uno “swamp cooler” che utilizza acqua per creare aria fresca.
Solo una minima percentuale delle case nella zona di Phoenix non ha aria condizionata, ma le piscine pubbliche costano solo 75 centesimi per tutto il giorno, le biblioteche, e tutti i palazzi pubblici sono accessibili per molte ore al giorno.
Con un’area metropolitana di oltre 5 milioni di abitanti, 22 persone morte per il caldo nelle ultime 4 settimane non mi sembra una cifra così eclatante. Per lo più i decessi sono persone senza tetto, emarginati, e gente che rimane disidrata durante il giorno per abuso di alcool.
Il record del caldo a Phoenix e’ stato registrato alla fine di giugno del 1990 con +122 gradi Farenheit.
Lorenzo