È innegabile che il mese di agosto abbia portato non pochi problemi alle colture in pieno campo. I media hanno posto, e pongono tuttora, l’accento sui danni patiti dall’agricoltura in molte regioni dello stivale, in primis quelle Settentrionali, laddove vi sono state perdite economiche non indifferenti. Certo, è giusto prestare attenzione ai possibili speculatori, ma le abbondanti precipitazioni, localmente forti, della prima parte del mese, hanno creato danni meccanici e fisiologici alle piante.
Condizioni che in questi giorni si stanno rivelando particolarmente idonee allo sviluppo di funghi e insetti, quanto mai dannosi per il normale sviluppo vegetale. Abbiamo difatti registrato ovunque un generale aumento delle temperature, dapprima con elevati tassi di umidità relativa dell’aria, ora secca e non eccessivamente calda.
Merito dell’alta pressione delle Azzorre, il cui cuneo orientale interessa ancora buona parte del nostra stivale. I prossimi giorni vedranno invece l’ennesimo peggioramento a carattere decisamente instabile, causa masse d’aria più fresche che entreranno decise dai quadranti Nord occidentali. Masse d’aria associate ad una vasta depressione presente sul Centro Europa e che ci interesserà fino all’inizio della prossima settimana.
In simili condizioni avremo allora possibili fenomeni temporaleschi di moderata intensità, dannosi dal punto di vista meccanico qualora vengano interessate parti verdi o i frutti in fase di maturazione, come ad esempio nel caso dei grappoli d’uva che potrebbero registrare cascola (caduta appunto) dei giovani acini. O ancora potrebbero risultare dannose nel caso dell’olivo coltivato, in fase di maturazione.
Oltre a ciò vanno attentamente monitorati tutti i possibili patogeni a carico delle colture. Sempre nel caso dell’olivo possiamo citare la mosca dell’olivo appunto, dannosa per i frutti tramite la puntura di ovideposizione e la maturazione delle larve all’interno degli stessi. Così come non và trascurata la Tignola o la cocciniglia Mezzograno di pepe.
Per quel che concerne le colture da frutto, quali le drupacee, in fase di maturazione, da tenere sott’occhio la Mosca della Frutta, il cui meccanismo d’azione è praticamente identico a quello della sorella dannosa per l’olivo.
Tuttavia si può porre rimedio a simili attacchi attraverso un attento monitoraggio delle colture agricole, con le opportune tecniche agronomiche come ad esempio le trappole a ferormoni, con le quali è possibile catturare gli esemplari dannosi alle colture, monitorarne lo sviluppo e mettere in atto tutti i mezzi di lotta o di prevenzione.