Il ciclone Friedrich avanza, con i suoi 1007 hPa, verso i fiordi norvegesi. Il suo fronte freddo taglia, anche oggi, l’Europa centrale, imprimendo alla vasta area anticiclonica mitteleuropea una forzata sterzata verso est.
Sulla Costa Azzurra e su tutto il settore occidentale del Mediterraneo insistono costanti formazioni occlusive.
L’Italia, fatta eccezione per qualche iniziale movimentazione meteorologica occidentale, rimane distaccata da questa incursione oceanica rimanendo ben protetta dalla campana subtropicale, in estensione sopra Balcani e confini russi.
Sulle Isole Britanniche rispunta, incessante, una nuova struttura vorticosa a 988 hPa, capace di avviluppare la Corona sotto nuove perturbazioni.
Coda instabile atlantica aggredisce i versanti occidentali italiani. La lunga scia di nubi fredde protratte dalla Norvegia sino a Nizza taglia l’intera Europa in due distinte parti: quella occidentale sottoposta agli incessanti influssi umidi ed instabili atlantici e quella orientale sottomessa alla rovente dittatura del ciclone subtropicale.
Nuovi focolai ciclonici si evidenziano sopra la Gran Bretagna. Forti moti convettivi favoriscono la concentrazione di nubi basse e cariche di pioggia.
Perturbazioni particolarmente sviluppate sul Mediterraneo occidentale. Dalle coste francesi sino alle aree sud-orientali spagnole si estendono condizioni occlusive, generate dalla veemente discesa latitudinale delle correnti instabili oceaniche.
L’intero versante orientale dell’Europa gode delle piena copertura meteorologica dell’alta pressione continentale.