Condizioni meteo di caldo estremo, perlomeno in raffronto al clima tipico del periodo, hanno caratterizzato la prima decade di marzo ancora su un’ampia porzione dell’Europa. Tale situazione fa seguito al febbraio risultato ancor più anomalo, con temperature che hanno in molti casi battuto dei record secolari.
Negli ultimi 10 giorni l’anomalia termica positiva si è però spostata sui paesi centro-orientali dell’Europa, mentre nel corso di febbraio le ondate di caldo più anomalo avevano colpito le nazioni centro-occidentali del Continente.
In questo primo scorcio di marzo abbiamo assistito alla ripresa del flusso zonale alle medie-alte latitudini, che ha pilotato masse d’aria miti, ma non più così eccezionalmente calde. Tra Balcani e settori centro-orientali del Continente si sono fatte sentire alcune rimonte d’aria nord-africana.
In tal modo, le temperature si sono assestate su valori molto al di sopra della norma, fino a 6/7 gradi in più dei valori tipici del periodo. Fa eccezione il Nord Europa, ove ritroviamo temperature inferiori al normale principalmente in Scandinavia ed in parte sulle Isole Britanniche.
Anche l’Italia ha risentito di questa circolazione mite, a tratti tiepida, con clima da primavera e temperature più alte del normale anche sul Sud della Penisola, mentre a febbraio era soprattutto il Nord Italia a risentire del caldo anomalo eccessivo.
Ora la situazione sta subendo un radicale mutamento a livello generale, con il flusso zonale che sta subendo una più marcata ondulazione, permettendo così a masse d’aria fredde ed instabili d’origine nord-atlantica di irrompere verso l’Europa Centro-Orientale ed il Mediterraneo.
Si sta creando quindi uno scenario più dinamico, con sbalzi di temperatura e continui passaggi di perturbazioni seguite da veloci irruzioni fredde. Le temperature dovrebbero quindi assestarsi su valori ben più prossimi alla media di marzo.