Si resta di certo sbalorditi nel vedere quanto è spaccata l’Europa dal punto di vista climatico, grazie all’ausilio della cartina che mostra le anomalie termiche al suolo registrate nel periodo fra il 12 ed il 18 novembre. Tale situazione è la conferma della circolazione bloccata che si protrae da inizio mese.
La contrapposizione così marcata tra l’est ed ovest dell’Europa deriva da una configurazione barica persistente, con una saccatura nord-atlantica protesa verso il Mediterraneo Centrale e di un contro un’alta pressione di blocco sull’Est Europa, supportata dalla risalita di masse d’aria calde subtropicali.
Di conseguenze masse d’aria fredda polare marittima sono affluite con costanza sull’Europa Occidentale, coinvolgendo solo marginalmente l’Italia e penetrando poi in grande stile su un’ampia parte dell’Africa Nord-Occidentale dove non sono mancate straordinarie nevicate precoci.
Come era avvenuto anche nella settimana precedente, il clima è risultato invernale in tutti i paesi dell’ovest del Continente, con temperature anche di 3-4 gradi inferiori alle medie stagionali. Ciò ha portato le prime nevicate a bassa quota soprattutto in Francia, con fiocchi anche su Parigi.
Completamente opposta invece è stata, come detto, la situazione sull’Europa Orientale, con caldo eccezionale per il periodo sui Balcani, ma anche in Ucraina e fin su tutta Russia Europea con temperature seggimanali che si sono impennate fino ad 8 sopra le medie del periodo.
L’Italia è rimasta un po’ a metà strada, nella zona di contrasto fra le due circolazioni, e proprio per questo il maltempo è risultato particolarmente violento su molte regioni. Il Nord Italia e le aree alpine hanno risentito maggiormente degli afflussi polari, mentre sul Centro-Sud ha prevalso clima un po’ più mite.