L’ultima settimana di Febbraio ha esordito con uno scenario barico che ripercorre una situazione del tutto simile a quella degli ultimi giorni. La roccaforte anticiclonica, dal cuore mite oceanico, mantiene i propri massimi in prossimità delle Isole Britanniche, poco al largo della Bretagna. Lungo il bordo orientale della struttura anticiclonica riesce a scendere della nuvolaglia, capace d’interessare parte del Regno Unito e lo stesso territorio francese, con isolate precipitazioni.
Le condizioni più stabili si trovano sulla Penisola Iberica, interessata dal supporto altopressorio di matrice sub-tropicale. La saccatura fredda interessa invece buona parte dell’Europa Centro-Orientale, con temperature basse ed instabilità. In particolare, il comparto centrale europeo ha visto un peggioramento rispetto ai giorni scorsi per l’intervento di un vortice depressionario scandinavo, ora centrato sulla Polonia. Nevica o piove con temperature abbastanza vicine a zero gradi su grandi città come Praga, Berlino e Budapest. Pioggia mista a neve anche su Monaco di Baviera, mentre la neve si addossa a buona parte dei versanti nord-alpini, colpiti da una situazione di stau.
Venendo al nostro Paese, il respiro instabile proveniente dall’Europa Centro-Orientale risulta nuovamente crescente, dopo il primo passaggio freddo giunto sulle estreme regioni meridionali nella giornata di ieri. Il nuovo nucleo freddo sulla Polonia sta spingendo aria più fredda in quota verso il nostro Paese, in parte attratta dalla genesi di un minimo barico in prossimità della Sardegna, che contribuirà all’ulteriore espansione della saccatura fredda sulle nostre regioni.
L’importanza dell’Arco Alpino resta fondamentale in queste configurazione, perché riesce a sbarrare la strada alle correnti settentrionali, le quali non portano significative conseguenze sul Settentrione. Le immagini satellitari odierne sono molto significative a tal proposito, in quanto hanno evidenziato un’onda orografica lungo l’Arco Alpino, con la nuvolosità che ricompare immediatamente a sud dei contrafforti alpini. Questo è dovuto all’azione del foehn, che ha spinto le temperature su livelli elevati soprattutto in Piemonte e Liguria, con punte di 14-15 gradi.
Si è trattato di nuvolosità insignificante stratiforme, che assume invece maggiore consistenza una volta che si sposta sulle regioni centrali. Queste zone sono infatti raggiunte da refoli d’aria fredda in quota, che hanno favorito lo sviluppo di temporali soprattutto sulle aree tirreniche toscane e laziali. Altre piogge, fin da inizio giornata, hanno interessato la Sardegna meridionale a causa della sovrapposizione di correnti d’origine diversa, in seno al minimo barico al suolo in approfondimento poco al largo delle coste meridionali dell’Isola.
Nei prossimi giorni il maltempo tornerà a rinvigorirsi sul Sud e sui versanti adriatici per lo scorrimento di correnti fredde da nord/est, incentivate dallo spostamento del minimo depressionario, in ulteriore approfondimento sul Mar Ionio. Avremo dunque ancora un lungo assaggio d’inverno che solo da metà settimana tenderà a cedere spazio ad un campo anticiclonico, che rappresenta lo spartiacque fra la circolazione fredda ed una più temperata atlantica, prevista divenire protagonista con l’inizio del nuovo mese.