La cosa che spesso ci sfugge, dato che sovente vengono analizzati i modelli in maniera molto frammentaria, è che durante questa ideale “discesa” (curva ideale e discendente che ci condurrà al cambio di semestre) sono spesso presenti delle fasi in controtendenza. Fasi caratterizzate da guasti temporanei e che non hanno alcun legame con quelli che rappresentano la definitiva chiusura della bella stagione.
Il passaggio di “testimone” non è una sferzata profonda e dai contorni molto chiari, ma una graduale ripartizione dei valori termici e barici che aprono e chiudono dei periodi transitori.
Assistere a manifestazioni, anche marcate, inerenti periodi perturbati (segmento temporale breve) che interessano la nostra Penisola e più spiccatamente il nostro settore nord orientale, durante la fine di luglio ed i quasi due mesi seguenti, rappresenta il normale andamento stagionale e non la “crisi irreversibile”.
Quindi teniamo sempre d’occhio questa netta differenza e non enunciamo “fatui defoults” estivi. Attualmente il nostro Mediterraneo non è entrato in nessuno di questi inesorabili “giri di boa”, ma mostra delle naturale senescenze che ci possono far pensare ad un graduale declino della bella stagione.
Insomma ci vuol ben altro ed un guasto ( anche più uno) delle condizioni atmosferiche, molto circoscritto nel tempo, non è alcun indice di “ingloriosa fine”.
Ancora buona estate.