La Cina ha evacuato tra lunedì 18 e martedì 19 luglio centinaia di migliaia di persone da alcune aree sulla costa per l’avvicinarsi del tifone Haitang che nel pomeriggio di martedì, dopo che aveva già colpito Taiwan, è stato declassato a tempesta tropicale. Mentre il sud-est della Cina si preparava al peggio, il tifone ha perso gran parte del suo potere.
Nella tarda serata di lunedì, ora locale, era centrato sulla parte nord di Taiwan, 50 miglia a sudovest di Taipei, accompagnato da venti sostenuti fino a 105 miglia orarie, e si muoveva verso nordovest a 7 miglia orarie. La previsione era per uno spostamento molto lento verso nordovest, accompagnato da un graduale indebolimento nelle successive 36 ore. Alle 6 GMT di martedì 19 luglio (primo pomeriggio per Taiwan), Haitang era tornato in mare, nello stretto di Formosa, centrato intorno 25,6°N 120,2°E, accompagnato da venti sostenuti fino a 75 miglia orarie, con raffiche a 92 miglia orarie, ancora tifone di categoria 1, ma solo 6 ore dopo era sceso allo status di “tropical storm”. Il landfall sulla costa cinese era previsto intorno alle 18 GMT di martedì 19, e per le 6 GMT di mercoledì 20 la previsione attribuiva ad Haitang lo status di depressione tropicale, con la forza dei venti notevolmente ridotta (venti sostenuti fino a 30 miglia orarie, raffiche fino a 40), ma la probabile persistenza di piogge intense, anche a causa della lentezza di spostamento del sistema perturbato.
Nelle province cinesi di Fujian e Zhejiang sono state evacuate oltre 850 mila persone dalle zone intorno alla costa. Sono stati mobilitati 5 mila poliziotti armati e riservisti, mentre sono tenute sotto stretta sorveglianza le dighe, visto che i bacini sono già ingrossati dopo le pesanti piogge iniziate già nella seconda parte di lunedì 18 luglio. Le autorità a Fujian e Zhejiang hanno anche ordinato il ritorno in porto di 30 mila navi e barche di pescatori e imbarcazioni mercantili con un totale di oltre 300 mila persone a bordo.
Tra le 8 di mattina di lunedì 18 e la stessa ora di martedì 19, ora locale, sono già caduti 194 mm di pioggia a Fuding, nella parte settentrionale della provincia di Fujian. Nello stesso intervallo di tempo caduti, sempre in Fujian, 123 mm a Fuzhou e 79 a Pingtan, mentre a Linhai, nella provincia di Zhejiang, i mm registrati sono stati 115.
L’agenzia Xinhua ha riportato che le autorità di Fuzhou, capoluogo del Fujian, avevano mandato un milione di sms ai residenti avvisandoli dell’arrivo del tifone. Molti sono stati quindi gli abitanti dell’area interessata che hanno fatto scorta di cibo e acqua in previsione della possibilità che vengano a mancare la corrente elettrica e l’acqua potabile e che la mobilità diventi problematica.
A Taiwan il tifone ha ucciso 6 persone e ne ha ferite 30, causando danni stimati intorno ai 41 milioni di dollari. Mentre la parte sud di Taiwan era ancora sott’acqua, a Taipei la vita martedì ha ripreso una relativa normalità, con gli operai che ripulivano le strade da alberi sradicati e da segnali stradali e cartelloni divelti dalla forza di Haitang. La tempesta aveva causato la chiusura di uffici, scuole e dei mercati finanziari lunedì. Oltre 98 mila case sono rimaste senza elettricità.
Le previsioni del tempo hanno detto che la pioggia torrenziale avrebbe continuato a cadere su Taiwan per tutta la giornata di martedì e parte di quella di mercoledì, avvisando i cittadini di prestare attenzione a eventuali alluvioni. A Taiwan il tifone aveva toccato terra nelle prime ore di lunedì (ora locale) nei pressi di Hualien. Sull’isola, oltre ai forti venti (al momento del landfall si registravano vanti sostenuti fino a 140 miglia orarie), vi sono state piogge molto abbondanti. Tra domenica e lunedì mattina, Taipei è stata inondata da 213 mm, mentre a P’engchia Yu ne sono caduti 198.
Segnaliamo anche le intense piogge che hanno interessato le isole Ryukyu meridionali, sempre per effetto del passaggio di Haitang. Ishigaki Shima ha registrato 234 mm tra sabato sera e lunedì pomeriggio, ora locale, mentre nello stesso arco temporale Miyako Shima ha ricevuto 150 mm di pioggia.
I tifoni, come è noto, prendono forza dalle acque di mari caldi e hanno la tendenza a indebolirsi quando toccano terra. Colpiscono spesso Taiwan, il Giappone, le Filippine, Hong Kong e la parte sud della Cina nella stagione compresa tra l’inizio dell’estate e la fine dell’autunno. Nel 2001, uno dei peggiori anni per le tempeste a Taiwan, il tifone Toraji ha ucciso 200 persone. L’anno scorso il Tifone Rananim in Cina ha causato la morte di 164 persone e provocato danni per oltre 2 miliardi di dollari.