Il Meteosat, in una foto d’insieme, ci posa il cammino di un modesto corpo nuvoloso proveniente dal nord Africa verso le Isole Maggiori, che volge sulle regioni tirreniche. Genera nubi a più livelli che in alta quota compaiono stratificate e sottili, invece ad altezze inferiori si addensano in strati compatti. Non giungono notizie di piogge, mentre i barometri misurano un calo della pressione rispetto a ieri di circa 10 hPa.
Tal fronte nuvoloso proseguirà lento il suo moto verso nord est, coprirà i cieli delle regioni tirreniche e potrebbe arrecare qualche debole pioggia o pioviggine.
Piccoli ammassi nuvolosi si vedono nelle regioni alpine: sono nubi innocue, che hanno scavalcato lo spartiacque. Oggi, come già avvenuto sabato, osserviamo che in Baviera si addensano nubi che vengono da nord trascinate da un getto d’aria fresca di origine marittima, marginale alla circolazione atlantica che indirizza nuvole consistenti nell’Est europeo.
Ma ritorniamo sull’Italia: i cieli sono liberi da nubi significative in Adriatico, mentre su molte località padane, a bassa quota e poco distinguibili dai Meteosat a bassa risoluzione, osserviamo la presenza di nubi, foschie e nebbie.
In giornata si avrà un miglioramento della visibilità, con attenuazione della nebbia, tranne in talune zone della Val Padana dove insisterà a banchi.
Quest’oggi il tempo appare influenzato dai corpi nuvolosi nord africani, e così suggeriamo di osservare il rinnovarsi di fronti tra Penisola Iberica, Marocco, Algeria e parte della Tunisia. Quest’ampia zona è sede di una modesta circolazione depressionaria che si alloca a sud del vastissimo anticiclone.
Ancora vediamo la vecchia perturbazione sulla Penisola d’Iberia, dove a tratti continua a piovere ed in montagna a nevicare. E’ anche presente un cenno di impulso d’aria fredda sul Portogallo, dove vediamo una linea d’instabilità proveniente dall’Atlantico.
In una vista ampia del Meoteosat, non mancherete di osservare quanto appaiano vasti i sistemi nuvolosi nordafricani, ma comunque prevalgono le nubi stratiformi che non originano piogge.
Anche stamattina segnaliamo la presenza di perturbazioni a latitudini molto basse, come quella che si alloca ad ovest delle latitudini tra Isole di Capoverde e Canarie. Ma allora citerei anche la perturbazione che transita in Iraq e nel nord della Penisola d’Arabia.
Siamo nel culmine dell’inverno e non c’è da meravigliarsi che le perturbazioni si spingano molto a sud, anche in regioni a clima tropicale o desertico. In codesta stagione ciò può accadere.
Ma adesso, ricompariamo in Europa, dove non manchiamo di notare che il flusso di correnti perturbate atlantiche è costretto a salire verso l’Islanda prima di fuggire verso l’Europa orientale. Ciò succede per la presenza dell’anticiclone delle Azzorre che si spinge verso nord. Per adesso, l’anticiclone non è tanto alto in latitudine da rinnovare l’ingresso di correnti artiche sull’Europa.