L’inverno che ci siamo lasciati alle spalle è stato caratterizzato da diverse tempeste di vento, soprattutto nel mite gennaio. Sono però trascorsi tre anni da un evento tempestoso davvero eclatante: era il 5 marzo 2015 quando la furia esplosiva del Ciclone Anton si scatenò con potenza estremamente distruttiva sul Centro Italia.
I venti tempestosi generarono danni di proporzioni enormi sulla Toscana, la regione in assoluto più colpita dai venti di Tramontana e Grecale. Tetti scoperchiati, grossi alberi sradicati e diverse pinete vennero rase al suolo, crollo di muretti e persino qualche tir ribaltato.
La tempesta eccezionale, che non risparmiò quasi nessuna zona della regione, provocò infatti grossissimi disagi ai trasporti e persino alla viabilità in autostrada. Danni gravissimi si registrarono anche all’autodromo del Mugello con le tribune letteralmente devastate dalla furia del vento.
Notevoli disagi si ebbero nei trasporti anche in autostrada. Altrove una lunga catena di alberi tristemente abbattuti, con i danni della tempesta dalla Versiliana fin verso la Maremma (strage peggio di uragano, leggi qui). Le raffiche di vento toccarono picchi davvero da record, in molti casi senza precedenti negli ultimi decenni.
A Firenze e dintorni si superarono i 130 km/h, ma in alcune località della provincia a ridosso dell’Appennino e sui valichi la furia del vento è stata anche maggiore, con punte massime di raffiche catabatiche, in uscita dalle valli, persino prossime ai 200 km/h.