DEPRESSIONE DURA A MORIRE – Dopo aver tanto martellato le regioni settentrionali dell’Italia, il vortice ciclonico Erik (nome attribuitogli dall’Università di Berlino) ha portato nella giornata odierna il proprio fulcro in direzione del Tirreno e delle regioni centrali: si tratta di un’area di bassa pressione particolarmente attiva, in quanto associata ad un nucleo d’aria piuttosto fredda in quota, che ne esalta gli effetti in termini di maltempo. A complicare ulteriormente tutta la situazione, è anche l’estrema lentezza evolutiva. Basti pensare che nelle prossime 24 ore la spirale ciclonica tenderà a rimanere quasi stazionaria e ciò significa pertanto che il maltempo continuerà ad accanirsi sulle stesse zone fra le regioni centrali e quelle del Nord, con particolarmente riferimento ai versanti adriatici.
GRANDI PIOGGE SU ADRIATICHE – Sono state Romagne e Marche le regioni più colpite dal maltempo, con piogge incessanti favorite dalla rotazione delle correnti che si sono disposte da est-nord/est. La circolazione nord-orientale nei bassi strati, richiamata dal vortice depressionario posizionatosi sul Centro Italia, ha infatti esaltato gli effetti dell’occlusione perturbata. In alcune località di Romagna e Marche i pluviometri hanno localmente raggiunto o sfondato la soglia dei 100 mm, tuttavia senza particolari disagi per il fatto che tali precipitazioni sono cadute distribuite nell’arco dell’intera giornata. Si tratta d’accumuli provvisori, considerando che la pioggia sarà ancora assoluta protagonista nelle prossime ore. E sui rilievi appenninici è caduta persino la neve copiosa (vedi qui).
CENNI DI MIGLIORAMENTO DOMENICA – Abbiamo fatto cenno alla lentezza evolutiva ed i riflessi dell’attuale circolazione perturbata si faranno sentire per tutto il week-end. Nella giornata di domenica però avremo maggiore variabilità, con fenomeni un po’ meno diffusi ed intensi, più frequenti al Centro-Sud. Per quanto concerne il Nord, sono invece attese maggiori aperture.