L’arretramento ad ovest dell’anticiclone espone l’Italia ai maggiori fibrillazioni e ad un contesto meteo dai connotati maggiormente invernali: ne risentiranno, come già annunciato le Alpi, specie le creste confinali, dove cadrà abbondante la neve accompagnata da raffiche di vento violente. Queste nevicate non creeranno chissà quali disagi, in quanto andranno ad interessare aree prevalentemente disabitate o comunque abituate ai “rigori invernali”. Molto più significativo potrebbe essere l’impatto del vento connesso a questo passaggio ciclonico instabile.
Il vento protagonista sarà soprattutto il Maestrale, che sta già sfociando con forza dalla Valle del Rodano verso le coste occidentali della Sardegna. La burrasca è attesa in ulteriore rinforzo nella prima parte di domani, 30 dicembre: tutta l’Isola sarà spazzata dal vento violentissimo e le coste esposte (quelle occidentali, localmente quelle settentrionali) subiranno l’ira del mare che diverrà agitato o grosso, anche per quanto riguarda il tratto delle Bocche di Bonifacio che separa la Corsica dalla Sardegna. L’altezza delle onde potrebbe localmente superare i 6-7 metri, specie al largo.
Altre zone critiche saranno quelle delle regioni meridionali, dove il vento burrascoso (pur meno violento di quello atteso in Sardegna) da nord o nord/ovest batterà molti tratti costieri, con apice il 31 dicembre. Le zone più battute dovrebbero essere quelle centro-meridionali tirreniche e successivamente con la rotazione dei venti da nord anche la Puglia. Tutta la fascia settentrionale della Sicilia sarà appieno colpita dalle correnti da N/NW il 31 dicembre e proprio nel tratto di mare prospiciente non si escludono onde alte fino a 4-5 metri.